Vaccino e vacanze, Vaia (Spallanzani): «Sì, anche per i concerti serve scambio anagrafi vaccinali tra regioni»

Vaccino in vacanza, Vaia: «Si può fare, serve scambio anagrafi tra regioni»
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Lunedì 24 Maggio 2021, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 12:49

Un'anagafe vaccinale italiana, o almeno un sistema che riesca a far "parlare" anagrafi vaccinali di diverse regioni. Non è già così? No, la sanità è competenza delle regioni e quindi ogni regione ha un suo sistema e un proprio database. Serve, ora, un sistema che sappia dire in modo tempestivo se una persona è vaccinata, anche in un altro territorio. L'esperienza del Covid ha smosso anche questa esigenza che potrebbe essere utilissima se si faranno i vaccini anti Covid nei luoghi di vacanza, e non solo in quelli di residenza.

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 «Sono stato tra i primi ad auspicare un'organizzazione della sanità che vada incontro alle esigenze dei cittadini anche in vacanza. Qui non si tratta di capricci, ma di organizzare il sistema sanitario in direzione della centralità della persona, i cittadini devono andare in vacanza. Trovo stucchevoli le polemiche tra le regioni, dobbiamo trovare un punto d'incontro, facciamo un accordo tra le Regioni, ci scambiamo le anagrafe regionali, nulla è impossibile». Così Francesco Vaia, direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani di Roma, ai microfoni di Rtl, sulla possibilità di somministrare vaccini agli italiani in vacanza.

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I concerti - «Sono assolutamente favorevole ai concerti in sicurezza, bisogna creare delle bolle negative in questi spazi dove entrano le persone che sono vaccinate con la seconda dose, e coloro che non l'hanno fatto, fanno il tampone 24/48 ore prima dell'evento e se sono negative devono entrare, bisogna prendersi la vita, andiamo avanti anche con i concerti».

Così ancora, Francesco Vaia.

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