AstraZeneca, via libera in Italia ma l'Europa è divisa. L'Aifa: non servono farmaci preventivi

AstraZeneca, via libera in Italia ma l'Europa è divisa. L'Aifa: non servono farmaci preventivi
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Venerdì 19 Marzo 2021, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 08:08

Nuovo via libera in Italia al vaccino anti-Covid di AstraZeneca dopo la sospensione precauzionale decisa in vari Paesi a seguito della segnalazione di alcuni casi di trombosi rare. L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha infatti revocato il divieto d'uso: il vaccino è sicuro, non è dimostrato il nesso causale con gli eventi trombotici e sarà impiegato senza limitazioni d'età o restrizioni. Ma l'Europa è divisa, tanto che oggi la Francia ne ha circoscritto la somministrazione solo agli over-55 e la Finlandia ne ha deciso la sospensione. 

 

Benefici superiori ai rischi

Il nuovo via libera di Aifa e ministero della Salute si basa sul pronunciamento dell'Agenzia europea dei medicinali Ema, secondo cui i benefici del vaccino AstraZeneca «continuano ad essere superiori ai rischi nonostante un possibile collegamento con rari casi di trombi associati a bassi livelli di piastrine nel sangue».

L'Ema ritiene quindi che il rapporto beneficio/rischio del medicinale rimanga «positivo» e non vi sia alcuna associazione con i disturbi tromboembolici complessivi. Tuttavia, verranno adottate misure per aggiornare il foglio illustrativo del vaccino con informazioni sui casi di trombosi rare (trombosi dei vasi venosi cerebrali CVST e coagulopatia intravascolare disseminata CID) che si sono verificati.

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L'Oms tranquillizza

Anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha ribadito oggi che al momento non è stata stabilita alcuna relazione causale tra questi eventi rari di trombosi e il vaccino, che «continua ad avere un profilo positivo di rischi-benefici, con un enorme potenziale per prevenire le infezioni e ridurre i decessi da Covid in tutto il mondo». È comunque necessario, rileva l'Oms, continuare ad indagare e monitorare i casi di effetti indesiderati. Posizione condivisa dall'Aifa. Un «nesso causale con eventi rari trombotici - ha spiegato il direttore generale dell'Agenzia, Nicola Magrini, alla conferenza stampa organizzata dal ministero della salute all'indomani del parere Ema - non è dimostrato ma saranno avviati ulteriori studi». 

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La notizia principale da sottolineare, ha ribadito Magrini, è dunque che «i benefici superano ampiamente i rischi e quindi il vaccino è sicuro senza limitazioni di età e senza sostanziali controindicazioni per l'uso. Non è associato ad un aumento del rischio trombotico, nè ci sono problematiche rispetto ai lotti». Magrini, invitando chi è già vaccinato a stare tranquillo, ha anche affermato che non vanno utilizzati farmaci antinfiammatori o anticoagulanti - come aspirina, tachipirina o eparina - prima o dopo la vaccinazione. E non c'è preoccupazione, ha aggiunto, neanche rispetto all'utilizzo della pillola anticoncezionale. In tutto, ha sottolineato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, «ci sono 25 casi trombotici su 20 mln di vaccinati: non è dimostrabile un nesso di causalità e ricordiamo che l'infezione Covid è assai più pericolosa anche in relazione a questo tipo di eventi trombotici». Ad ogni modo, ha precisato, se una persona viene chiamata per il vaccino di AstraZeneca e rifiuta di vaccinarsi, verrà successivamente considerata per altri tipi di vaccini. 

Obiettivo raddoppiare vaccinazioni

Secondo il direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza, però, la voglia di vaccinarsi dei cittadini è alta e ci sono liste di attesa in varie Regioni. Dopo questa «battuta d'arresto», ha detto, l'obiettivo è raddoppiare il ritmo delle vaccinazioni giornaliere arrivando a 4-500mila. Sul vaccino AstraZeneca, tuttavia, le posizioni restano differenti e la Francia lo ha raccomandato solo agli over-55 dopo che la stessa Ema ha identificato un possibile aumento di rischio di trombosi rare nelle persone sotto i 55 anni. La Finlandia ha invece sospeso oggi il suo utilizzo dopo 2 casi di trombosi cerebrale. Le autorità regolatorie nazionali, ha chiarito Locatelli a questo proposito, «hanno un loro grado di autonomia per decidere restrizioni. Noi non riteniamo che sussistano motivi per una restrizione di impiego del vaccino sotto i 55 anni». La maggioranza delle vaccinazioni con AstraZeneca «sono state fatte proprio in questa fascia di età ed è dunque consequenziale - ha concluso - che gli eventi rari segnalati si siano verificati in tale fascia».

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Cosa succede se si rifiuta AstraZeneca?

Una domanda che molti si stanno ponendo in queste ore. È stata posta anche alle autorità sanitarie presenti in conferenza stampa. Ha risposto Franco Locatelli, il presidente del Css. «Se una persona viene chiamata per il vaccino di AstraZeneca e rifiuta di vaccinarsi verrà successivamente nel tempo considerata per altre tipologie di vaccini. Sono state date ad oggi indicazioni per un uso preferenziale dei vaccini a mRna per gli over-80, personale sanitario o Rsa e soggetti estremamente vulnerabili», ha spiegato Locatelli durante la conferenza stampa al ministero.

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Incidenza casi e indice Rt nazionale non scendono

L'incidenza in Italia rimane alta: quella di questa settimana è salita a 264 casi per 100mila abitanti, oltre la soglia critica di 250/100mila. È quanto si apprende dalla Cabina di regia Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero della Salute su Covid-19, ancora in corso. Inoltre resta fermo a 1,16, lo stesso valore della scorsa settimana, l'Rt nazionale. Si osserva un peggioramento nel numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (13 Regioni/Pa vs 11 la settimana precedente)». È un altro dei dati emersi dal monitoraggio settimanale dell'andamento di Covid-19 in Italia.

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