Israele corre e ha già iniziato a somministrare il vaccino Covid-19 agli adolescenti: nel frattempo «un quarto della popolazione è stata vaccinata», hanno detto i funzionari sanitari locali. Dall'introduzione delle vaccinazioni (un mese fa), più di 2,5 milioni di israeliani (su 9 milioni) «sono stati vaccinati», ha fatto sapere il ministero della salute. L'espansione della campagna, includendo ora anche gli adolescenti, è arrivata pochi giorni dopo che Israele ha deciso di estendere il suo terzo blocco nazionale a causa di un aumento delle infezioni. Dunque, lockdown e vaccini a raffica: ecco il binomio per superare la pandemia.
Israel began administering Covid-19 vaccines to teenagers Saturday as it pushed ahead with its inoculation drive, with a quarter of the population now vaccinated, health officials saidhttps://t.co/omfybZng1N
— AFP News Agency (@AFP) January 23, 2021
Il ministero della Salute ha annunciato che ha dato il via libera alla vaccinazione di studenti delle scuole superiori di età compresa tra 16 e 18 anni, previa approvazione dei genitori. Il più grande fondo sanitario del paese, Clalit, stava già dando le prime dosi agli adolescenti sabato mattina, mentre i tre fondi più piccoli dovrebbero dare il via alla loro campagna più avanti. Israele ha iniziato a somministrare i vaccini il 20 dicembre, iniziando con gli operatori sanitari e procedendo rapidamente agli anziani, malati e gruppi a rischio, abbassando continuamente l'età minima degli aventi diritto alla somministrazione.
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Secondo il ministero della Salute, fino a venerdì quasi 2,5 milioni di persone avevano ricevuto la prima di due dosi, e 900.000 di loro hanno ricevuto anche la seconda. Il paese si è assicurato un enorme stock di vaccino Pfizer-BioNTech e si è impegnato a condividere rapidamente i dati sull'impatto con il produttore statunitense-tedesco. Il premier Benjamin Netanyahu ha affermato che la rapida campagna di vaccinazione «ci darà la possibilità di sconfiggere il coronavirus, di uscirne, di aprire l'economia e riportare la vita alla routine».