«Le attività di screening e di prevenzione - aggiunge Vargiu - sono molto sottodimesionate. L'Italia spende molto meno del 5% rispetto al totale del Fondo sanitario nazionale, una soglia auspicata dell'Oms come benchmark di riferimento, e sembra dimenticare che spendere di più in prevenzione significa investire e abbassare costi sanitari legati a ospedalizzazione e cure».
L'incidenza annuale del melanoma è stimata intorno ai 40-140 casi ogni 100mila abitanti, nel nostro Paese i tumori non melanoma, ovvero quelli più diffusi e anche meno conosciuti, rappresentano il 20% di tutti i tipi di tumori. In particolare quando si parla di forme non melanoma ci si riferisce alla cheratosi attinica, al carcinoma basocellulare e al carcinoma squamocellulare.
«L'incidenza del melanoma, il cancro più conosciuto e terza diagnosi di carcinoma più frequente sopra i 45 anni - ricorda Ketty Peris direttore della clinica Dermatologica università Cattolica di Roma - è quasi triplicata in poco meno di un ventennio. Fondamentale è lo screening che prevede l'esame clinico e dermatoscopico effettuato da uno specialista dermatologo»
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