Tumori pelle, da esame su 100 parlamentari allarme prevenzione (5 positivi)

Tumori pelle, da esame su 100 parlamentari allarme prevenzione (5 positivi)
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Venerdì 19 Giugno 2015, 22:16 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 20:06
cento aprlamentari si sono sottoposti allo screening pr la prevenzione dei tumori della pelle e i dermatologi hanno riscontrato almeno cinque casi positivi al test: è questo il segnale di quanto sia importante «investire in prevenzione e rendere accessibili a tutti i cittadini questi strumenti di diagnosi precoce». A sottolinearlo è Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Afafri Sociali, a margine della giornata di informazione sui tumori della pelle promossa da Euromelanoma, in collaborazione con la Camera dei Deputati e la Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie sessualmente trasmesse.
«Le attività di screening e di prevenzione - aggiunge Vargiu - sono molto sottodimesionate. L'Italia spende molto meno del 5% rispetto al totale del Fondo sanitario nazionale, una soglia auspicata dell'Oms come benchmark di riferimento, e sembra dimenticare che spendere di più in prevenzione significa investire e abbassare costi sanitari legati a ospedalizzazione e cure».

L'incidenza annuale del melanoma è stimata intorno ai 40-140 casi ogni 100mila abitanti, nel nostro Paese i tumori non melanoma, ovvero quelli più diffusi e anche meno conosciuti, rappresentano il 20% di tutti i tipi di tumori. In particolare quando si parla di forme non melanoma ci si riferisce alla cheratosi attinica, al carcinoma basocellulare e al carcinoma squamocellulare.

«L'incidenza del melanoma, il cancro più conosciuto e terza diagnosi di carcinoma più frequente sopra i 45 anni - ricorda Ketty Peris direttore della clinica Dermatologica università Cattolica di Roma - è quasi triplicata in poco meno di un ventennio. Fondamentale è lo screening che prevede l'esame clinico e dermatoscopico effettuato da uno specialista dermatologo»
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