«Attenzione ai rischi delle e-cig». Anafe (Confindustria) lancia un monito

«Attenzione ai rischi delle e-cig»: Anafe (Confindustria) lancia un monito
di Rosario Dimito
4 Minuti di Lettura
Martedì 8 Novembre 2022, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 00:20

«Non esiste un fumo completamente privo di rischi. La scelta migliore rimane la prevenzione e la cessazione dal fumo in generale. È quindi sconsigliato far uso delle e-cig, così come delle sigarette tradizionali, per i non fumatori, per i minorenni e per tutte quelle categorie a rischio».  
Queste parole Umberto Roccatti, Presidente di Anafe, l’Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico aderente a Confindustria, le ribadisce da anni. Eppure, non si spiega come sia possibile che, ancora oggi e dopo tanti studi scientifici, in molti ambienti ancora si tenda a fare di tutta un’erba un fascio. Al centro della polemica il grido lanciato durante l’ultimo congresso promosso dalla Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI). «L’allarme che arriva da questo incontro - spiega Roccatti - si basa su un assunto già ampiamente dibattuto; ossia che la sigaretta elettronica ha un impatto sulla salute. Ciò non costituisce, dunque, alcuna novità scientifica. Nelle donne in gravidanza e nei minori, poi, l’uso va bandito con fermezza, senza se e senza ma. I minori vanno, inoltre, tenuti lontani da qualsiasi prodotto da fumo, con e senza nicotina, sia per tutelare la loro salute, sia per evitare di incentivare meccanismi di emulazione. Si tratta di un approccio prudente, precauzionale, ma soprattutto orientato alla massima tutela di tutti i consumatori che la stessa Anafe ha tenuto a evidenziare nel proprio Manifesto, promosso tra gli altri dalla LIAF (Lega Italiana Antifumo) e dal Moige (Movimento Italiano Genitori)». E fin qui la linea tracciata sembra la medesima: non esiste nessun prodotto esente da rischi. Ma quel che preme evidenziare al Presidente Roccatti è la totale assenza di comparazione tra prodotti e quindi la poca chiarezza di informazioni che alcune realtà medico scientifiche continuano a non trasmettere ai cittadini, soprattutto a quelli che non riescono o non vogliono abbandonare questo brutto vizio. 

Sigarette elettroniche da vietare in casa? I medici: «Effetti nocivi sulla salute dal fumo passivo»


«Se da un lato - prosegue - è giusto e doveroso porre l’accento sull’inesistenza del rischio zero, dall’altro lato è altrettanto importante segnalare le centinaia di studi scientifici indipendenti che rilevano una riduzione della tossicità delle e-cig fino al 95% in meno rispetto alle sigarette tradizionali. Per di più, esistono paesi come il Regno Unito che autorizzano la vendita delle sigarette elettroniche negli ospedali proprio per il loro potenziale nel processo di cessazione dal fumo e per il riconosciuto rischio ridotto rispetto ai prodotti a combustione».
Secondo Anafe, come in questo caso, manca totalmente una criticità comparativa tra la tossicità del fumo elettronico rispetto a quella delle sigarette tradizionali. «Così facendo, non si considera l’elemento innovativo delle e-cig che, rispetto alle vecchie bionde, non generano combustione, fattore che ogni anno provoca in tutta l’Unione europea oltre 700.000 decessi. Inoltre, si ignora il parere delle Istituzioni europee che pochi mesi fa, nel corso dell’approvazione del rapporto per la lotta contro il cancro, ha stabilito la necessità di comparare gli effetti del vaping con quelli del fumo; riconoscendo così sia il principio di riduzione del rischio delle e-cig sia un loro ruolo nel processo di cessazione dal fumo». 
Il timore di Roccatti è che senza l’elemento di confronto tra prodotti con e senza combustione, e quindi tra prodotti tradizionali e di nuova generazione, possa passare il concetto che la normale sigaretta sia meno nociva o comunque nociva tanto quanto le sigarette elettroniche, cosa - stando proprio agli studi citati - assolutamente non vera sotto il profilo scientifico. 
Quello che Anafe chiede è che ricercatori, medici e organi di informazione impegnati per la salute dei cittadini garantiscano sempre una completa informazione nei confronti dei cittadini. 
«Solo così - conclude - sarà possibile perseguire l’obiettivo europeo di arrivare a una ‘generazione senza fumo’ entro il 2040 nonché informare i 12 milioni di fumatori italiani che non riescono o non vogliono smettere di fumare che, come è stato ampiamente dimostrato, potrebbero trovare nell’utilizzo delle e-cig un sostituto positivo alle sigarette tradizionali.

Sempre precisando e ribadendo che la migliore scelta rimane la prevenzione e la cessazione dal fumo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA