Occhio a dolci e bevande:
troppi zuccheri danneggiano il cuore

Occhio a dolci e bevande: troppi zuccheri danneggiano il cuore
2 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Febbraio 2014, 14:57 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 21:27
ROMA Non tutti gli zuccheri vengono per nuocere. Attenzione, però, perché quelli che non minano la salute dell’organismo provengono esclusivamente da frutta e verdura al contrario degli zuccheri presenti nei dolci e nelle bevande con cui, i cardiologi avvertono, non bisogna eccedere.

Uno studio portato a compimento presso il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie di Atlanta, in Georgia, ha stabilito che troppi zuccheri triplicano la possibilità di incorrere in patologie cardiache.

Con un po’ di numeri i medici hanno quantificato che se la dieta di calorie giornaliere è costituita per un quarto da zuccheri, 25%, i rischi di avere problemi al cuore aumentano di tre volte rispetto a chi ne assume solo il 10%, il livello stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Le stesse percentuali di rischio valgono anche per chi consuma ogni giorno una bevanda zuccherata. Se finora ci siamo preoccupati solo degli effetti deleteri dei dolci sulla linea, è bene preoccuparsi anche del cuore e delle insidie nascoste dietro gli eccessi della tavola come mostra l’articolo apparso sulla rivista Jama Internal Medicine in base allo studio americano.

Inoltre l’obesità, fenomeno preoccupante che si diffonde sempre più già in età infantile, ha messo in allarme la Sanità mondiale che pensa di ridurre al 5% la quantità di zuccheri consentiti nella dieta giornaliera.

L’abitudine smodata di mangiare cibi dolci e bevande dolci e gassate, che spesso sostituiscono i pasti, è in cima alle cause dei problemi cardiaci della popolazione.

Eppure i medici sottolineano che questo non è un motivo valido per demonizzare certi alimenti che, se consumati saltuariamente, non sono certo dannosi per la salute, ma di cui ne sconsigliano la frequenza giornaliera sponsorizzando, invece, l’apporto di zuccheri contenuti nella frutta fresca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA