Covid e patologie: nei report Iss sulla mortalità ecco chi rischia di più

Covid e fragilità: nei report Iss sulla mortalità ecco chi rischia di più
di Stefania Piras
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Lunedì 23 Agosto 2021, 15:54 - Ultimo aggiornamento: 17:27

Li hanno chiamati fragili, ma dentro questa categoria così generica ci sono dentro diverse condizioni, patologie, che espongono molto di più al rischio mortalità se si contrae il Covid. In un rapporto dell'Iss aggiornato al 21 luglio 2021 vengono classificate queste condizioni. Sono le famose patologie preesistenti, le comorbidità che compaiono nelle liste e nei moduli da compilare in ormai molte situazioni (in sede di vaccinazione per esempio) che aiutano a capire chi legge quei moduli quanto si rischia, appunto. Quanto, cioè, si è "fragili" e quindi quanto sia necessario attivare delle barriere di protezione come la vaccinazione. Nei 127mila casi di pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 in Italia registrati dal sistema sanitario e poi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) compaiono condizioni per cui, è inevitabile, il rischio si impenna. La prima è l'ipertensione arteriosa, comunemente conosciuta come pressione alta. Questa condizione interessa circa il 30% della popolazione adulta di entrambi i sessi e, nelle donne, è più frequente dopo la menopausa. Ma ci sono anche i pazienti che hanno il diabete e quelli che soffrono una cardiopatia di tipo ischemico. Sono fattori di alto rischio inoltre l'obesità ma pure l'insufficienza renale acuta. Rischiosissima, soprattutto per le donne in percentuale quasi doppia rispetto agli uomini, si è rivelata la demenza. Lo sapevamo anche prima, è vero, lo si constatava negli ospedali, ma ora arrivano numeri precisi a certificarlo. 

Numeri e caratteristiche dei pazienti deceduti

Intanto un po' di numeri sui decessi: l’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni.

Le donne decedute sono 55.247 (43,5%). Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 85 anni – uomini 80 anni). Solo nella fascia di età uguale o superiore ai 90 anni il numero di decessi di sesso femminile è superiore a quelli di sesso maschile. Questo dato è da mettere in relazione al fatto che la popolazione di età uguale o superiore ai 90 anni in Italia è costituita per circa il 72% da donne. L'età media dei decessi ha cominciato a scendere in corrispondenza dell'avanzamento della campagna vaccinale. Ha raggiunto i 74 anni nella 1° settimana di luglio 2021 e i 72 anni nella 2° settimana di luglio 2021. Questa riduzione nell’età media dei decessi è verosimilmente conseguenza dell’effetto protettivo delle vaccinazioni nella popolazione più anziana cui è stata data priorità. Ecco qui sotto il grafico che lo mostra.

Di cosa si muore: perché il Covid è ancora pericoloso 

Chi è morto dopo aver contratto il Covid è andato incontro a complicanze che hanno spianato la strada al decesso. L'Iss, e i dati statistici che ha elaborato ci dicono che l’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente riportata nel campione di deceduti per cui sono state analizzate le cartelle cliniche (93,6%), seguita da danno renale acuto (24,7%), sovrainfezione (19,9%) e danno miocardico acuto (10,2%). La miocardite è, infatti, una delle complicanze più frequenti se si contrae il Covid. 

Anche chi ha meno di 50 anni è esposto a rischio mortale

Al 21 luglio 2021 sono 1.479, dei 127.044 (1,2%), i pazienti deceduti che erano positivi e avevano meno di 50 anni. In particolare, 355 di questi avevano meno di 40 anni (221 uomini e 134 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 105 pazienti di età inferiore a 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri, 206 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 44 non avevano patologie di rilievo diagnosticate.

Le patologie più rischiose

Ecco quali sono le malattie che già minano, o hanno minato, la salute dei pazienti ma che aumentano il rischio mortalità in chi contrae il Covid. Sono la cardiopatia ischemica, la fibrillazione atriale,lo scompenso cardiaco, l' ictus, ipertensione arteriosa, la demenza. Più aumenta l' età più queste condizioni sono rischiose.

Stando sempre al report dei decessi, diminuiscono, invece, con l’avanzare dell’età, le prevalenze di epatopatia cronica, delle patologie per cui è necessaria la dialisi, di infezione da HIV e di obesità.

Questa è la tabella che mette in relazione la mortalità la fascia d'età e le patologie. 

Per chi è affetto da diabete, BPCO (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva) e tumore si riscontra una diminuzione solo nell’ultima fascia di età in controtendenza alla generale crescita con l’età.

Per malattie autoimmuni, al contrario, si riscontra un aumento solo nell’ultima fascia di età in controtendenza alla diminuzione con l’età.

 

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