Riparare i tendini con un nuovo mix: plasma ricco di piastrine e radiofrequenza

La campionessa di sci Sofia Goggia dopo l'ultimo infortunio è ricorsa al Prp
di Antonio Caperna
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Giovedì 14 Aprile 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 09:13

Stiramenti muscolari, lesioni tendinee parziali, osteoarticolari e del menisco: per riparare i danni che possono colpire i 22 milioni di italiani che svolgono regolarmente attività fisica una soluzione arriva dalla combinazione del Plasma ricco di piastrine (Prp) e dalla radiofrequenza.

Questo nuovo mix aumenta le cellule staminali per riparare le lesioni. Se ne è di recente parlato al convegno “Medicina Rigenerativa Today”, organizzato dalla Società italiana di medicina e chirurgia rigenerativa polispecialistica (Simcri). «Il plasma ricco di piastrine è un trattamento locale e indolore, spesso utilizzato per il recupero da lesioni a carico di muscoli, ossa, legamenti e articolazioni – spiega Eugenio Caradonna, presidente della Simcri – I fattori di crescita rilasciati dal plasma di cui parliamo facilitano l’insediamento delle cellule staminali circolanti nel luogo dell’infortunio. Che poi agiscono per favorire la riparazione del danno ai tessuti interagendo con le cellule staminali residenti. L’innovazione tecnologica ha mostrato come questa tecnica, in associazione alla radiofrequenza, sia in grado di garantire una ripresa ancora più rapida e completa». Il trattamento può rivelarsi un grande alleato per chi pratica attività fisica: ne fanno uso sia atleti come la sciatrice Sofia Goggia, sia gli sportivi amatoriali. Il plasma ricco di piastrine viene impiegato anche per la risoluzione di patologie come fascite plantare, osteoartrosi, ulcere croniche, come quelle da diabete, ma anche in campo medico-estetico e contro il dolore. «Il trattamento è semplice – afferma il dottor Antonio San Martino del Carlo Fiorino Hospital di Taranto – si effettua un prelievo di sangue, poi centrifugato per estrarne il plasma ricco di piastrine, da iniettare nella zona della lesione.

La radiofrequenza ne facilita l’attivazione e quindi potenzia l’effetto».

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