Pelle, troppo calore e poca umidità disidratano: come proteggerla

Pelle, troppo calore e poca umidità disidratano: come proteggerla
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Giovedì 10 Dicembre 2020, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 16:01

La permanenza in ambienti chiusi e riscaldati con poca umidità può trasformarsi in un attacco alla cute. Tra mascherina e aria calda la disidratazione è assicurata. «Il film lipidico, in queste situazioni, è sicuramente alterato», spiega Leonardo Celleno, presidente Aideco, Associazione italiana dermatologia e cosmetologia. Quindi, tenere una temperatura non eccessiva nei luoghi chiusi e creare umidità con il vecchio rimedio della vaschetta di acqua appesa al calorifero. «Al mattino, proteggere il viso con una crema idratante e protettiva, abbastanza grassa per difendersi anche dalla mascherina. La sera, dopo la detersione usare un’emulsione che sia anche un po’ lenitiva».

Microbotox

Botulino a piccole dosi. Ecco la nuova tendenza della medicina estetica per donare al viso un aspetto levigato ma non tirato. Parliamo di microbotox, l’iniezione superficiale di tossina botulinica che viene impiantata a livello subdermico, in modo tale da agire esclusivamente dove si verifica la produzione di olio, rossore e acne.

Differisce dai trattamenti tradizionali con botulino perché non risolve le rughe d’espressione ma controlla la produzione di olio e sudore. Il che significa, oltre ad un aspetto levigato, un minor numero di sfoghi acneici. L’iniezione superficiale mantiene una minima azione a livello muscolare, così da attenuare, ma non paralizzare, i muscoli mimici.

Tatuaggi

Questo è il periodo dell’anno per iniziare a rimuovere un tatuaggio perché non ci si espone al sole. Fra le tecniche più efficaci ci sono i laser di tipo “Q-switched” con impulsi a nanosecondi e diverse lunghezze d’onda che possono essere utilizzati esclusivamente dal medico. Questi disintegrano le particelle più piccole e superficiali dei pigmenti iniettati nella pelle. Va ricordato che l’efficacia del trattamento di rimozione dipende da vari fattori: colore del tatuaggio, profondità, densità e tipo di pigmento e fototipo del paziente. Un tatuaggio nero è facilmente eliminabile, la difficoltà nasce, invece, quando sulla pelle sono stati utilizzati colori chiari come ad esempio il bianco, il giallo e il beige.

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