Obbligati a crescere, che estate sarà. Garavaglia: «Si riparte per non chiudere più». Brusaferro: «In piazza a tifare, ma con la mascherina». Il Webinar

Obbligati a crescere, che estate sarà. Garavaglia: «Si riparte per non chiudere più». Brusaferro: «In piazza a tifare, ma con la mascherina». Il Webinar
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Giovedì 8 Luglio 2021, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 22:12

"Obbligati a Crescere - Quale estate sarà: protetti dal Covid dalle ferie all’autunno", è il titolo del webinar in streaming oggi dalle 9:30 sulle testate del gruppo Caltagirone Editore (Messaggero, Mattino, Gazzettino, Corriere Adriatico, Quotidiano di Puglia).

Possiamo viaggiare in sicurezza e, soprattutto, siamo pronti? Il piano vaccinazioni va avanti, con un evidente impatto sull’andamento dell’epidemia. L’allentamento delle misure anti-contagio e l’arrivo dell’estate consentono di prevedere una ripresa del turismo.

Moderano, Maria Latella (Giornalista), Alvaro Moretti (Vicedirettore de Il Messaggero), Carla Massi (Giornalista de Il Messaggero).

Ascolta: L'estate ci cura ma bisogna imparare a fare le vacanze

Brusaferro: «In piazza a tifare, ma con la mascherina»

Silvio Brusaferro (presidente Istituto Superiore di Sanità): «Che estate sarà? Abbiamo un sistema di monitoraggio settimanale che ci dà dei dati sulla circolazione del virus, sulle sequenze, abbiamo dati sulle vaccinazioni. Questo ci consente di capire l'evoluzione dell'epidemia e prendere delle decisioni. Sulla base di questi dati abbiamo deciso di allenatare la misura della mascherina all'aperto. Mascherina che si raccomanda comunque di usare in casi di assembramento. L'ottimismo deriva dal fatto che abbiamo dei vaccini: funzionano, proteggono dalle varianti, dallo sviluppare malattie gravi. Non proteggono dal contrarre l'infezione».

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«I vaccini sono efficaci nel ridurre le possibilità di finire in ospedale, o avere complicanze gravi. Sono efficaci anche nel prevenire, ma una certa percentuale di persone può comunque contrarre l'infezione con sintomi lievi o senza sintomi. Ma chi alberga il virus può comunque diffonderlo. Tenere sempre una mascherina con noi, in quelle situazioni dove non si può mantenere il distanziamento, è un atto di consapevolezza e prudenza. Siamo in una situazione che progredisce, molto positiva, ma c'è una parte di popolazione ancora non coperta, anche fra gli over 60».

«Abbiamo raggiunto livelli molto bassi di incidenza, una ricrescita della circolazione del virus è verosimile. Gli errori della scorsa estate, che era caratterizzata da un quadro diverso perché mancavano i vaccini, si basavano sul rimuovere quelle misure di prudenza perché pensavamo che il virus fosse sparito. Noi passiamo ora da una fase pandemica a una fase endemica. Passiamo quindi a un comportamento prudente e consapevole, questa attenzione deve caratterizzare ogni nostro gesto».

«La variante Delta è di grande attualità, ma fra un mese-mese e mezzo magari ci sarà un'altra variante. Il virus muta di continuo e quando c'è una variante più adatta a sopravvivere, allora questa si diffonde. La variante Delta si diffonde molto facilmente, l'Ecdc ha ipotizzato che diverrà dominante. Lo stesso fenomeno che abbiamo visto con la variante inglese. Contro la variante è importante completare il ciclo vaccinale. Ci vorrà prudenza anche nel festeggiare, eventualmente, per la Nazionale. In piazza a tifare, ma con la mascherina».

Gualano: «Attenzione non solo al Covid»

Gina Gualano (Pneumologa Unità operativa complessa Malattie infettive dell’apparato respiratorio Spallanzani di Roma): «Sono protetti da forme gravi di Covid solo chi ha completato il ciclo vaccinale. Chi ha le due doi può sentirsi tranquillo, è protetto dalla malattia correlata al Covid. Bisogna avere atteggiamenti di prudenza durante le vacanze estive, perché esistono altre malattie respiratorie. D'estate ci sono escursioni termiche che ci espongono ad affezioni respiratorie che ci espongono a malattie respiratorie anche serie. Io consiglio sempre di portare con sé una giacca o una sciarpa. L'estate è ideale anche per smettere di fumare».

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«Gli anziani, le persone in sovrappeso, chi soffre di diabete: devono mantenere un atteggiamento di serena prudenza. La vaccinazione protegge, ma non è al 100%, non possiamo prevedere chi di queste persone fragili può essere afffetto da patologia grave da Covid».

«Chi soffre di una patologia cronica deve programmare le proprie vacanze chiedendo al proprio medico. Il mare è consigliato a tutti i pazienti, purché ci si esponga ai raggi solari con prudenza, nelle ore più fresche della giornata. Bisogna scegliere una meta in cui ci siano poche automobili. La montagna è consigliata, ma con moderazione: sopra i mille metri stanno molto bene gli asmatici, ma chi soffre di altre patologie respiratorie potrebbe soffrire di affanno.

Si può approfittare dela bella stagione per fare esercizio fisico, una camminata, una nuotata. Può essere rilassante e anche educativo. Ci sono discipline sportive che aiutano a imparare a respirare, come lo yoga, il pilates e la ginnastica posturale. Sarebbe interessante introdurre una disciplina come lo yoga anche a scuola, lo consiglio spesso ai miei pazienti, soprattutto alle donne». 

Moretti: «Fondamentale proteggere anche bambini e ragazzi»

Corrado Moretti (Presidente Union of European Neonatal e Perinatal Societies): «Vaccino ai bambini? I genitori vanno rassicurati, i bambini hanno meno possibilità di ammalarsi, ma non significa assenza di rischio. Il 7% della popolazione affetta da Covid è composto da bambini. Mano a mano che l'età cresce i contagi crescono. Sindrome da infiammazione multisistemica è una malattia seria, che richiede un trattamento importante. Tutto va fatto per proteggere i bambini da queste infiammazioni. Gli adolescenti rappresentano un serbatoio di infezione, che comporta la possibilità di avere anche nuove varianti».

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«Studi hanno dimostrato che la mascherina non incide sulla ventilazione, anche i bambini possono indossarla. Bisogna fare attenzione in vacanza, al ristorante, se si hanno bambini non vaccinati mantenere le distanze. Con i bambini bisogna avere cura. Per quanto possibile, bisogna spiegare tutto in casa, avere un atteggiamento rassicurante con loro».

«Sarebbe un gran problema perdere un altro anno di scuola, l'assenza di socializzazione è stata un fatto drammatico. Importante che la vaccinazioni siano fatte il prima possibile, anche a docenti e personale, ne mancano ancora 200mila circa. Se servirà qualche settimana in più, bisognerà avere ancora un po' di pazienza con mascherine e distanziamento. I bambini si vogliono vaccinare perché vogliono tornare a scuola. Fondamentale sia per la salute fisica che per la salute mentale».

Le Foche: «Vaccino è presidio di salute pubblica fondamentale»

Francesco Le Foche (Immunologo Policlinico Umberto I): «Ci sentiamo protetti grazie al vaccino, ma l'immunità si sviluppa con le due dosi. Dobbiamo usare grande attenzione, soprattutto per le persone fragili, quegli ultra-sessantenni non vaccinati che vanno in contro a malattia grave in caso di contagio. Io vorrei sensibilizzare queste persone, il vaccino resta un presidio di salute pubblica fondamentale. Grazie al vaccino il vaiolo è stato eradicato, non abbiamo più nessun caso al mondo. Nel 1997 fu istituito il calendario vaccinale per fare in modo che l'Italia fosse all'altezza della situazione».

«I primi vaccinati, gli operatori sanitari, hanno ancora una buona copertura vaccinale. Gli ospedali devono essere dei centri Covid-free, la copertura fino ai 9 mesi c'è, ma stiamo controllando tutto sul campo. Tutte queste valutazioni che stiamo facendo su un virus nuovo, ma che appartiene a una famiglia che già conosciamo, ci sta permettando di fare dei passi importanti nella scienza. Non era scontato avere dei vaccini efficaci, la scienza ci sta dando delle armi e noi dobbiamo spiegare in modo chiaro e semplice alle persone che la vaccinazione è fondamentale per proteggerci».

Jannini, Raoul e Morrone: si parla di sesso, alimentazione e pelle

Emmanuele A. Jannini (Ordinario endocrinologia e sessuologia medica università Tor Vergata Roma): «Parlare di salute sessuale è opportuno mai come questa estate. Giovani e meno giovani hanno grande oglia di incontrarsi e di conoscersi. La scienza ha dimostrato che uno dei più potenti ansiolitici, uno dei più potenti antidepressivi, non si trova in farmacia, ma in camera da letto: è l'attività sessuale. Il Covid ci ha ricordato il ruolo dell'attività sessuale. Questa estate in cui rinunciamo alla mascherina, non deve farci dimenticare un'altra precauzione: il profilattico. Non dobbiamo dimenticare delle malattie sessualmente trasmissibili».

Pauline Raoul (Nutrizionista Policlinico Gemelli): «Per questa estate consigliamo di avere una ripartizione dei pasti regole: colazione, pranzo, cena, spuntini. Incrementare attività fisica. Stare attenti alla quantità degli alimenti, ma soprattutto alla qualità. Il consumo di alcol è aumentato tanto in questo periodo, soprattutto fra i giovani. Il disturbo del binge drinking ha dei danni sul cervello, ma anche su tanti altri organi come il fegato. Questi adolecenti hanno una pressione arteriosa aumentata, aumentano gli zuccheri nel sangue, rischi per il fegato, pancreatite, c'è un impatto su tutti gli organi. Sul cervello causa perdita di lucidità, l'impatto dell'etanolo sul sistema nervoso provoca un senso di fame. Agli adolescenti va spiegato di non saltare la prima colazione per evitare di scatenare malattie metaboliche. Fare uno spuntino prima di uscire, magari con verdura, per non arrivare a cena affamato».

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Aldo Morrone (Direttore Scientifico dell’Istituto dermatologico San Gallicano): «L'esposizione solare fa bene, ma dobbiamo avere le stesse attenzioni che avevamo anche prima del Covid. Evitare le ore più calde, muoversi, usare creme schermanti, mangiare frutta e verdura. Un elemento importante è camminare, fa bene anche alla circolazione. Non c'è nessuna differenza se siamo vaccinati, dobbiamo fare le stesse cose: forse dobbiamo farle meglio. Il virus non penetra dalla pelle, anzi ci protegge. La pelle manifesta malattie prima degli altri organi. E spesso è il bersaglio del Covid: i geloni sono un sintomo tipico, perché la malattia colpisce il sistema circolatorio. Le manifestazioni cutanee vanno prese con molta serietà. Il sole fa bene a tante malattie della pelle perchè favorisce un piccolo invecchiamento di cellule che sono in trasformazione. Il sole sviluppa la vitamina D, importante non solo per le ossa, ma anche per l'umore».

Si torna a viaggiare: ne parlano Federica Di Nardo ed Elisa Paterlini

Federica Di Nardo (Digital content creator): «Venivo da anni in cui facevo 40-50 anni l'anno. Quando è arrivato il Covid abbiamo avuto la necessità di reinventarci. Io mi sono legata molto alla mia community, attraverso i viaggi che ho fatto e i contenuti che ho già creato. Avrei potuto viaggiare durante il lockdown, ma per una questione etica ho preferito non farlo, mi è sembrata la cosa più giusta da fare per sensibilità verso la mia community. Il mondo si è accorto dell'esistenza dei social, c'è stato un incremento dell'interesse verso la produzione digitale».

«In questo momento c'è grande attenzione alla sicurezza e all'igiene anche da parte dei giovani. Prima sarebeb stato inimmaginabile. Si cercano tante informazioni anche su come muoversi, prenotazioni con cancellazione, tariffe Covid. Il fattore assicurazione diventa più importante: prima i giovani non ci facevano caso, ora tutti vogliono partire con un'assicurazione sanitaria. Cresce la tendenza di fare itinerari fuori dagli schemi, on the road, in modo da stare da sole spostandosi con il proprio mezzo. Preferiscono spesso la montagna alla città».

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Elisa Paterlini (Travel blogger): «Noi siamo di fatto imprenditori digitali, a gennaio 2020 abbiamo lanciato la nostra scuola di formazione per travel blogger. Durante il lockdown abbiamo lavorato sulla produzione di contenuti che potessero ispirare viaggiatori che erano costretti a casa. C'è una necessità di avere informazioni certe. Ma anche una grande voglia di natura da parte dei viaggiatori. Consapevolezza maggiore verso il green e la salvaguardia della natura. Affidarsi a un blogger è diventato fondamentale per le persone».

«C'è una richiesta molto alta da parte di strutture turistiche, compagnie aeree, hotel, di contenuti che vadano a sottolineare i loro protocolli legati alla parte sanitaria. Si vuole dare molto risalto a questa parte, quella dei protocolli di sicurezza Covid. Il viaggio può essere un grande collante per la coppia, ma anche una messa alla prova. Siamo seguiti da tante famiglie, noi viaggiamo con un bimbo per dimostrare che è possibile viaggiare anche con i piccoli».

Alberghi, discoteche, sicurezza con Bocca, Tomasi e Pasca

Bernabò Bocca (Presidente Federalberghi): «Abbiamo una situazione a macchia di leopardo. Le località balneari stanno andando bene grazie al turismo interno, ma anche a quello europeo di prossimità. Le città d'arte, che sono più orientate verso un turismo intercontinentale, danno segnali positivi rispetto all'anno scorso, ma se ci confrontiamo con il 2019 siamo ancora sotto di un 50%. C'è una buona aspettativa per il 2022, soprattutto dagli Stati Uniti. Importante darà capire come si evolverà la situazione fra settembre e novembre. Da noi sono importanti gli eventi, danno un'idea di sicurezza della destinazione. Con le prenotazioni individuali non si raggiungono livelli soddisfacenti. Siamo il Paese più bello del mondo, tutti vogliono venire in Italia, dobbiamo metterli in condizione di arrivare. C'è un problema con i collegamenti aerei, ci vorranno alcuni mesi prima che le compagnie aeree tornino a regime».

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«Scontiamo due mesi di ritardo, perché a marzo la Grecia aveva già detto al turismo americano che da maggio potevano venire in vacanza se vaccinati o negativi. La Croazia ha certificato il vaccino Sputnik. Noi abbiamo seguito il resto dei paesi europei che non sono paesi turistici. La Germania non è un paese turistico. I nostri concorrenti sono Grecia, Spagna e Croazia che sono partite due mesi prima di noi. Noi abbiamo avuto diverse ordinanze restrittive rispetto a quello che Draghi e Garavaglia dicevano. Oggi siamo tutti ad armi pari, ma l'americano che ha prenotato le vacanze a marzo lo ha fatto dove sapeva di avere delle regole certe. Noi i primi americani li stiamo vedendo ora».

Alberto Tomasi (Presidente Medicina dei viaggi e delle migrazioni): «Una cosa che non deve mancare nella nostra valigia sono le informazioni sanitarie. Bisogna portare una piccola farmacia da viaggio. Non deve mancare un'assicurazione sanitaria. Al rientro bisogna subito notare se si sono contratte malattie».

«In valigia non può mancare la mascherina. Una volta sorridevamo vedendo i turisti cinesi e giapponesi con la mascherina: erano più avanti. Un kit di disinfettanti per sanificare le mani può servire. Bisogna ricordare di lavare le mani, che ci protegge non solo dalle patologie respiratorie, ma anche dalla "diarrea del viaggiatore". Non dimentichiamoci il distanziamento che in certe situazioni, come in albergo o in aereo, può proteggere».

Maurizio Pasca (Presidente Nazionale Silb-Fipe): «Piacerebbe anche a me tornare in discoteca. Questo comparto ha un'importanza strategica per la crescita economica del paese, soprattutto per il turismo. Basti pensare a cosa ha rappresentato l'intrattenimento in Riviera Romagnola e ora nel Salento. Con la pandemia siamo al collasso. All'interno delle discoteche lavorano barman, addetti alla sicurezza, tecnici, musicisti. Siamo chiusi dal 23 febbraio dello scorso anno, sono 17 mesi che siamo chiusi ininterrottamente. Tranne quella piccola parentesi della scorsa estate, grazie alle ordinanze regionali, siamo stati chiusi ad agosto dall'ordinanza del ministro Speranza. Non ci è stata ancora data una data, speriamo che oggi dal consiglio dei ministri ne esca una. Noi offriamo una sicurezza sanitaria che non viene offerta in altri luoghi dove comunque si balla: in piazza, al ristorante, nei bar. Anche nelle fan zone di Euro 2020, dove vedo migliaia di persone ballare. La gente ha voglia di divertirsi, allora perché tenere chiuse le discoteche e poi permettere di ballare in luoghi abusivi e non controllati. In Italia non ci hanno permesso di fare test come a Barcellona o ad Amsterdam. Lo hanno fatto a San Marino e non hanno avuto contagi». 

«Abbiamo presentato due protocolli, uno sui test sperimentali e uno sul lavoro nelle nostre attività. In entrambi si entrava in discoteca solo con il green pass, per far diventare le nostre aziende Covid-free. Vediamo assembramenti ovunque in giro, mi sembra un'ipocrisia».

Garavaglia: «Si riparte per non chiudere più»

Massimo Garavaglia (ministro del Turismo): «Si riparte, ci sono ancora una serie di problemi che cerchiamo di risolvere più velocemente possibile. Abbiamo un problema con i flussi con gli Stati Uniti, loro qui possono venire, ma gli italiani lì devono fare ancora la quarantena. Questo è un problema per l'organizzazione dei voli. La vera novità è che noi, rispetto l'anno scorso, non chiudiamo a settembre: si riparte per non chiudere più. Lo smartworking non è scuola, non è lavoro, si deve tornare alla normalità. La tendenza è di allungare la stagione, si cerca di recuperare quello che si è perso all'inizio, anche se siamo partiti in maniera molto ordinata. Stiamo cercando di rimuovere ostacoli burocratici. Con le Regioni ci stiamo dividendo i compiti. Ad esempio, con il turismo sportivo possiamo distribuire le presenze lungo tutto l'anno. Il ministero può fornire alle Regioni una visione d'insieme».

«Il Pil cresce oltre il 5%, va bene la manifattura, ma anche il turismo. Rispetto alle previsioni del Def abbiamo avuto una ripartenza anticipata di di 2-3 mesi. Aver consentito ai ristoranti di riaprire ha permesso all'intero settore di ripartire. Oggi il consiglio dei ministri, mi auguro, prenderà una decisione sulle discoteche. L'incertezza non aiuta, servono regole certe che nell'economia fanno la differenza. Il vaccino c'è e funziona, quindi si parte, si riapre e non si chiude». 

«Noi abbiamo bisogno di arrivare a una qualità totale, ovvero una qualità a tutti i livelli di offerta turistica. Con il turismo di alta gamma possiamo arrivare a 100 miliardi. Noi dobbiamo avere qualità per ogni livello di offerta. A livello di Regioni stiamo lavorando sulla formazione, ideale sarebbe farlo in Puglia o in Campania. La qualità vogliamo vederla sulla promozione, ma anche sulla prenotazione, sui trasporti. Noi dobbiamo fare di meglio sui trasporti, se non funzionano i turisti non sono contenti. Poi c'è la ricettività, l'enogastronomia. Ci sono idee molto valide in Messico, in Spagna, in Giappone che vogliamo copiare. Discoteche? Oggi è la giornata giusta. Abbiamo tanti argomenti, ma vogliamo togliere il settore dall'incertezza». 

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Gli ospiti

A discuterne Silvio Brusaferro (presidente Istituto Superiore di Sanità), Gina Gualano (Pneumologa Unità operativa complessa Malattie infettive dell’apparato respiratorio Spallanzani di Roma), Corrado Moretti (Presidente Union of European Neonatal e Perinatal Societies), Francesco Le Foche (Immunologo Policlinico Umberto I), Emmanuele A. Jannini (Ordinario endocrinologia e sessuologia medica università Tor Vergata Roma), Pauline Raoul (Nutrizionista Policlinico Gemelli), Aldo Morrone (Direttore Scientifico dell’Istituto dermatologico San Gallicano), Federica Di Nardo (Digital content creator), Elisa Paterlini (Travel blogger), Bernabò Bocca (Presidente Federalberghi), Alberto Tomasi (Presidente Medicina dei viaggi e delle migrazioni), Maurizio Pasca (Presidente Nazionale Silb-Fipe). Chiude il ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

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