C'era una volta l’alpenstock.
Più di un secolo fa gli escursionisti, come contrabbandieri e boscaioli, si aiutavano con un bastone dalla punta ferrata. Secondo il romano Enrico Abbate, e la sua guida del Gran Sasso del 1888, doveva essere «di frassino o anche di faggio», e «alto fino alla spalla». Usavano un solo bastone ferrato anche i pionieri dello sci in Norvegia. Su percorsi lunghi e pianeggianti si utilizzava il bastone del pellegrino, simbolo di penitenza e di pace. Chi partiva verso Santiago di Compostela lo decorava con una conchiglia. Poi sono arrivati i bastoncini. Dall’inverno e dalle piste da sci, dove sono comparsi un secolo fa, sono passati alla montagna in veste estiva, e poi ai parchi cittadini. Ogni anno in Italia se ne vendono centinaia di migliaia, in gran parte regolabili in lunghezza. Ecco qualche suggerimento su come usarli. Nelle camminate in collina o in montagna i bastoncini servono a dare equilibrio, soprattutto su terreno scivoloso o sconnesso. In discesa alleggeriscono il carico sulla colonna vertebrale e sulle articolazioni, in particolare le ginocchia. In un’ora di discesa, i bastoncini scaricano su braccia e spalle più di una tonnellata di peso. Un vantaggio importante soprattutto per le persone anziane o sovrappeso, e per chi soffre di patologie articolari o spinali come l’artrosi o la spondilite. Per godere di questi vantaggi bisogna usare i bastoncini correttamente, puntandoli sul terreno senza allontanarli dal corpo, spostando in avanti il busto e le spalle e utilizzando bene le manopole. Il peso deve gravare anche sui polsi, e non solo sulle dita.
NORDIC WALKING
A portare i bastoncini in città è stato il Nordic Walking, uno sport codificato in Finlandia nel 1997 e arrivato poco dopo in Italia. Si pratica con bastoncini lunghi, non regolabili, simili a quelli dello sci da fondo, e che invece di un laccio hanno un piccolo guanto. Si cammina a velocità sostenuta, spesso in gruppo. In poche uscite si impara a coordinare i movimenti di braccia, gambe e piedi, a migliorare la respirazione, a camminare con la schiena eretta alternando l’uso di gambe e braccia. Il Nordic Walking fa lavorare il 90% dei muscoli, il corpo lavora entro la soglia aerobica, il cuore non si sforza, non si crea acido lattico.
IN ACQUA
Poi si entra in acqua, meglio se profonda circa 60 centimetri, e si cammina spingendo con i bastoncini, come a terra. L’acqua è un supporto per chi è sovrappeso o ha problemi articolari, ma la sua resistenza rende più faticoso spostare i bastoncini. Il maggiore coinvolgimento muscolare e articolare ha effetti sulla resistenza, sulla coordinazione, sulla flessibilità articolare e sulla forza muscolare. Per gli ultimi suggerimenti torniamo sui sentieri, dove molti escursionisti usano i bastoncini in modo inefficace e scorretto. Se si è senza carico, c’è poca differenza nell’usare uno o due bastoncini. Se invece si ha uno zaino pesante, l’equilibrio migliora solo usandone due. Se fa freddo i bastoncini non devono essere troppo lunghi, e le mani camminando devono trovarsi più in basso dei gomiti. Altrimenti la circolazione del sangue ne risente, e si inizia a provare freddo. Se la distanza tra il corpo e il bastoncino è eccessiva non si riesce a ridurre lo sforzo, e si crea una torsione che rischia di far cadere. L’uso prolungato ed esclusivo dei bastoncini può ridurre il senso dell’equilibrio e la capacità di coordinamento. Guide ed esperti consigliano di alternare fasi di cammino con i bastoncini ad altre senza.