Menopausa, niente tabù: così si riesce a rinascere. La ginecologa Graziottin: «Sì alla terapia ormonale»

Mai più sole: la campagna di Tena per vincere i tabù

Menopausa, niente tabù: così si riesce a rinascere. La ginecologa Graziottin: «Sì alla terapia ormonale»
di Barbara Carbone
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Giovedì 9 Marzo 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:29

Notti insonni, sudorazione eccessiva, vuoti di memoria, pelle spenta, sbalzi d’umore e, ciliegina sulla torta, improvviso calo della libido.

Sono questi i sintomi più temuti dalle donne che si avvicinano alla menopausa. Ma c’è anche, è comprensibile, la paura di invecchiare insieme alla certezza di aver perso per sempre quel magico dono della fertilità. Da troppe donne, ancora oggi, la menopausa è percepita come la “morte” dalla giovinezza e della femminilità. Eppure, quando una donna si affaccia alla menopausa è molto probabile che abbia, in media, ancora trent’anni davanti. Un lungo periodo della vita che, adottando un corretto stile di vita, può essere felice ed in buona salute. Per gli esperti è possibile e doveroso vedere il bicchiere mezzo pieno. Come? Preparandosi all’arrivo della menopausa così da poterla accogliere come una nuova e naturale fase fisiologica. La menopausa, dunque, non è una malattia ma un cambiamento, esattamente come il menarca. Solo che alla comparsa della prima mestruazione eravamo preparate.

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IL SILENZIO

La menopausa sembra invece arrivare come un fulmine a ciel sereno. È quanto rivela una ricerca condotta da One Poll and Ketchum per Tena su un campione di 6.000 donne. Tena lancia una campagna per aiutare a combattere il senso di vergogna e i tabù che nella nostra società ancora circondano l’invecchiamento del corpo femminile (dedicatoame.it/ultimamenopausadasola- per scaricare il manuale “Le Infrequenti Domande Sulla Menopausa” qui tena.it/ultimamenopausadasola). Una donna su tre (32%) durante la menopausa si sente molto sola, tanto che più della metà (52%) sceglie di non informare il proprio partner. Sette donne su dieci (71%) ammettono di non averne parlato neanche con la mamma e il 69% ha taciuto con tutte le donne della propria famiglia. Per il 60% delle intervistate, questa delicata fase della vita, ha però anche degli aspetti positivi. Il 77% afferma che dire addio alle mestruazioni è un indiscutibile vantaggio e il 48% vive positivamente l’assenza della sindrome pre-mestruale e la fine del timore di gravidanze impreviste. Star bene è un diritto a tutte le età. Ne è convinta la ginecologa e sessuologa Alessandra Graziottin, ferrea sostenitrice delle terapie ormonali sostitutive. Per lei, la menopausa non solo non è l’inizio della fine ma, se ben gestita, può rivelarsi una rinascita. «Sono sempre stata a favore della TOS, prescritta con coscienza e rigore clinico.

Primo compito di un buon medico è curare bene. Per questo è necessario ascoltare, leggere i sintomi e i segni con cui la donna e il suo corpo chiedono aiuto, decifrarne le cause e dare risposte appropriate e tempestive per risolverli» dice Graziottin. E aggiunge: «Se i sintomi esplodono con la menopausa, è evidente che è la perdita degli ormoni ovarici a scatenarli. Se con una terapia ormonale ben prescritta i sintomi scompaiono, o si attenuano molto, il rapporto causa-effetto è confermato. Se poi i sintomi sono invalidanti, non prescrivere una cura che dà sollievo e migliora la salute per me è un’omissione di soccorso. Ho pazienti in terapia ormonale continuativa da oltre quarant’anni. Per salute fisica e mentale sembrano le figlie delle loro coetanee. Finalmente le linee guida italiane per la menopausa, in linea con quelle internazionali, attestano che la TOS può essere continuata finché i benefici superano i rischi». Le controindicazioni all’uso della TOS, precisa la ginecologa, includono un precedente tumore al seno, alle ovaie o all’utero e problemi della coagulazione del sangue. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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