Sos fertilità maschile, in 40 anni dimezzata la concentrazione di spermatozoi. A Roma Stati Generali della Natalità

Scaccabarozzi (Fondazione Menarini): "pochi nati significa pochi genitori potenziali"

Sos fertilità maschile, in 40 anni dimezzata la concentrazione di spermatozoi. A Roma Stati Generali della Natalità
di Carla Massi
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Giovedì 11 Maggio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 15:32

Allarme fertilità maschile. In Italia come in tutti i Paesi occidentali.

Nei giovani, il numero degli spermatozoi, è in continuo calo. Come testimoniano studi ed esperienza della Società Italiana di Andrologia. Riunita recentemente a Courmayeur proprio per discutere di “Natura, ambiente e uomo”. Un mix che ha portato a disegnare scenari niente affatto confortanti per il futuro delle nuove generazioni. Gli specialisti arrivano a ipotizzare che, se non verranno cambiati gli stili di vita e le condizioni ambientali, nel 2070 possa addirittura crollare la possibilità per gli uomini di generare figli. «In appena 40 anni, gli uomini occidentali hanno visto calare del 52,4% la concentrazione degli spermatozoi – sottolinea Alessandro Palmieri, presidente della Società Italiana di Andrologia e Associato di Urologia all’Università Federico II di Napoli – Gli studi documentano che in Occidente si è passati dai 101 milioni di spermatozoi ogni millilitro di liquido seminale nel 1970 ai 49 milioni ml nel 2018».

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LA DISCESA

 Una tendenza che vive una discesa inarrestabile ancora più preoccupante per il ripido declino fra il 2000 e il 2018. Un’emergenza che verrà discussa l’11-12 maggio all’Auditorium della Conciliazione a Roma durante gli Stati Generali della Natalità. Se infatti dal 1973 al 2000 il calo di concentrazione spermatica è stato dell’1,6% ogni anno, dal 2000 al 2018 la riduzione ha segnato più del doppio, pari al 2,64% per anno. Emblematico è il caso dell’Italia dove nel 2022 sono nati appena 394mila bambini. Una vera emergenza natalità. Focus appuntamento di ON RADAR,  Think Tank della Fondazione Internazionale Menarini, che ha riunito 45 voci, tra esperti e studenti, in 5 tavole rotonde. Dalla voce dei ragazzi al mondo della comunicazione, dalle imprese alla scuola, fino a una società sempre più tendente all’individualismo, gli esperti hanno analizzato le cause e le conseguenze dell’inverno demografico italiano da punti di vista non convenzionali, riconoscendo un ruolo centrale ai giovani. I ragazzi intervenuti nel Think Tank ribaltano l’idea di una generazione che per fare figli ha solo bisogno di stabilità economica. La sicurezza finanziaria è importante, ma «il vero problema – secondo gli intervenuti – resta una società capace di offrire ai giovani un presente idealizzato e un futuro difficile da progettare». «Pochi nati significa pochi genitori potenziali. È la trappola demografica, un circolo vizioso che minaccia il nostro Paese. Con questi dati di natalità stiamo buttando via il nostro futuro che possiamo salvare solo ascoltando i giovani» il commento di Massimo Scaccabarozzi, alla guida del gruppo di ricerca su “Natalità, politically incorrect”, di Think Tank della Fondazione Internazionale Menarini. «L’obesità, la sedentarietà, l’abitudine al fumo e la diffusione delle malattie sessualmente trasmesse – aggiunge Palmieri – sono infatti tra le principali cause indiziate di aver determinato il calo degli spermatozoi, a cui vanno aggiunti i cambiamenti climatici e l’inquinamento ambientale. Senza mai dimenticare le difficoltà economiche e i pochi sostegni sociali». Sedentarietà, obesità e fumo diventano autentici killer anche per le ragazze. «Siamo molto preoccupati per la sottovalutazione delle famiglie nei confronti delle bambine-adolescenti con grave sovrappeso – fa sapere Pietro Ferrara, ordinario di Pediatria dell’Università Campus Biomedico di Roma ed esperto chiamato dal Think Tank – Se non si prendono presto provvedimenti avremo un preoccupante tasso di sterilità tra le donne di domani».

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