Francesca, Marzia ed Exoband, l'esoscheletro più leggero al mondo: così sono corse incontro alla vita

Francesca, Marzia ed Exoband, l'esoscheletro più leggero al mondo: così sono corse incontro alla vita
di Nicoletta Cozza
4 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Maggio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 02:55

Il video dura pochi minuti. Sufficienti, però, per evidenziare la difficoltà di camminare di Francesca.

Ha 35 anni, vive in Puglia e alla vigilia delle nozze ha accusato i primi sintomi della sclerosi multipla. Una diagnosi terribile, a cui ha fatto seguito l’accentuarsi giorno dopo giorno dei problemi deambulatori, tanto che nel giro di poco tempo, con l’utilizzo di una stampella e appoggiandosi alle pareti, riusciva al massimo a spostarsi in casa, andando dalla cucina al bagno in tempi lunghissimi. La giovane, però, non si è data per vinta, perché non voleva rinunciare ad arrivare all’altare con le sue gambe, senza grucce, ma con l’abito bianco e il bouquet.

LA DETERMINAZIONE

Quel filmato che la ritrae claudicante e impacciata nel percorrere un metro, quindi, l’ha inviato ai ragazzi di Moveo, una start up padovana che ha inventato ExoBand, l’esoscheletro più leggero al mondo che pesa appena mezzo chilo, il quale consente a chi lo indossa di camminare meglio, come se qualcuno lo spingesse e lo accompagnasse, sostenendolo.

È costituito da una cintura e da due fasce che avvolgono le cosce, come un pantaloncino da ciclista: Francesca, l’ha provato e ha capito subito che le avrebbe consentito di sposarsi come aveva sempre sognato. L’ha acquistato, e ha iniziato ad allenarsi camminando, prima nella sua abitazione e poi per strada. Ogni tre giorni aggiornava i progettisti sui progressi che registrava, mandando loro filmati che la ritraevano sempre più stabile e meno lenta. E il giorno del matrimonio ha indossato ExoBand sotto il vestito con lo strascico, e in chiesa, con il sottofondo della marcia nuziale, ha raggiunto ad andatura spedita il futuro marito al cospetto del sacerdote che li ha uniti in matrimonio. Significativa pure la storia di Marzia, professionista di La Spezia, abituata a spostarsi da mattina a sera per lavoro, e a saltare come uno stambecco sugli scogli del suo mare nei giorni di libertà. Ma a una settimana dal parto della secondogenita inizia a mettere male una gamba. «Il mio corpo era intrappolato - racconta - volevo alzarmi, ma era come se la testa desse l’input, ma le gambe non ascoltassero. Era la sclerosi che cominciava a manifestarsi». Anche lei ha iniziato a cercare soluzioni in rete e alla fine si è imbattuta in Moveo: «Ho deciso di provare l’esoscheletro ed è stato come rinascere: senza, sono priva di forze, ma quando lo metto è come se ci fosse qualcuno che mi spinge, dicendomi “andiamo, ci sono io”.

Scendo e salgo i gradini, con una postura corretta perché mi aiuta a sollevare le gambe. E già nei primi giorni sono riuscita a cimentarmi persino con una breve escursione in mezzo alla natura».

L’INVENZIONE

 Ma come funziona il tutore? I tre elementi, cintura e cosciali, sono indipendenti, collegati da un meccanismo che immagazzina l’energia generata nel momento in cui si inizia a muovere il passo, per restituirla grazie a un ritorno elastico nella seconda fase, aiutando così la spinta dei flessori d’anca che porta al miglioramento della camminata. A vantaggio di chi ha problemi di deambulazione in seguito a un ictus, a un trauma, a un infortunio, o per il Parkinson, la sclerosi multipla, oppure per una neuropatia. Viene realizzato con tessuti morbidi che lo rendono confortevole, è stato riconosciuto a tutti gli effetti un supporto medicale dal Sistema Sanitario Nazionale e quindi chi ne ha bisogno può ottenerlo gratis rivolgendosi a un negozio di articoli sanitari con l’impegnativa dello specialista. Per coloro che invece intendono acquistarlo direttamente il prezzo è contenuto: mille euro. Su questa tecnologia si sta concentrando l’attenzione internazionale e infatti è già stato venduto in Inghilterra, in Norvegia e San Marino, ma in questi giorni sono arrivate richieste da Francia, Germania e Austria. A metterlo in commercio dopo 12 prototipi, è appunto Moveo, start up fondata da Fausto Panizzolo, giovane ingegnere biomedico laureatosi a Padova, che ha studiato in Australia e in Canada, e si è specializzato poi all’università di Harvard. E che dopo 10 anni all’estero ha deciso di avviare questa nuova produzione nella sua città. Di recente il prodotto, del quale sono stati venduti oltre 500 esemplari, ha ottenuto dalla Società italiana di Fisiatria il “Prix Galien 2021”, riconoscimento internazionale quale “best medical device”, una sorta di premio Nobel per i presidi sanitari. E adesso l’obiettivo del progettista è altrettanto ambizioso: riuscire a far camminare meglio un milione di persone, tra adulti e bambini. «Ogni giorno - spiega Panizzolo - riceviamo una media di 5-6 telefonate dai posti più disparati. Per noi è motivo di grande soddisfazione, in quanto abbiamo messo a punto questo tutore dinamico per aiutare le persone che faticano a camminare a essere indipendenti, affinché per loro possa aumentare la qualità di vita, a costo zero».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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