Salute mentale, Covid e climate change tolgono il sonno a metà degli italiani

Salute mentale, Covid e climate change tolgono il sonno a metà degli italiani
di Rossella Specie
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Giovedì 10 Novembre 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:54

Stressati, ansiosi, inquieti e sofferenti.

Sempre più pensieri in testa e meno sonno. Avanza una nuova pandemia e questa volta minaccia la nostra salute mentale. L’emergenza Covid ha moltiplicato il disagio psicologico e come se non fosse bastata la paura scatenata dal virus adesso c’è anche il cambiamento climatico a renderci più apprensivi. Rispetto al 2021 gli episodi di burnout sono aumentati del 10%, passando dal 49% al 59%. Ne risentono di più le donne: 7 su 10 dichiarano di aver vissuto un caso di burnout contro il 48% degli uomini. E i giovani sono più stressati degli altri: il 70% di chi ha tra i 18 e i 34 anni rispetto al 49% degli over 55. A indagare sulle conseguenze dell’emergenza sanitaria sulla salute mentale degli italiani è l’edizione 2022 dello STADA Health Report, un sondaggio online promosso dal Gruppo STADA, in collaborazione con InSites Consulting. L’indagine è stata svolta tra marzo e aprile di quest’anno su un campione di circa 30.000 persone provenienti da 15 Paesi (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Svizzera e Regno Unito). Per oltre la metà degli italiani (il 52% dei duemila intervistati) i livelli di stress sono più alti rispetto all’inizio della pandemia, questo vale per il 62% delle donne contro il 42% degli uomini. Uno su 5 ha subìto conseguenze sociali e psicologiche a causa delle restrizioni imposte da Covid-19 (22%) e perdite o difficoltà finanziarie legate all’emergenza sanitaria (21%). Visite mediche annullate o rimandate (per il 36% del campione intervistato) difficoltà a mantenere uno stile di vita sano, come seguire un’alimentazione bilanciata o fare una regolare attività fisica (per il 25%). In particolare, sono le persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni ad aver accusato difficoltà legate all’assistenza sanitaria (75%) e a condurre una vita salutare. Del malessere - soprattutto i più giovani - ora si parla, e si chiede aiuto: più della metà (il 52%) consulta psicologi o psichiatri, il 49% si rivolge al medico di famiglia o al farmacista di fiducia, il 35% si confida con il partner. E per stare meglio, un italiano su 2 (56%) privilegia una dieta sana, il 36% una migliore regolarità del sonno, altri prediligono l’uso di integratori alimentari (35%), attività fisica cardio (31%) od olistica, come yoga e pilates (27%).

Di così tanto stress ne risente il sonno. Riposa bene il 56% delle donne contro il 63% degli uomini. A tenere svegli gli italiani, ansia (42%), problemi legati alla routine quotidiana (38%) e di carattere economico (25%). Non solo Covid, tra i pensieri che non fanno dormire ci sono anche le conseguenze dei cambiamenti climatici e il loro potenziale impatto sulla salute (dal peggioramento della qualità delle risorse idriche alla maggiore vulnerabilità alle epidemie e nuove malattie emergenti). In compenso ci si affida con fiducia ai professionisti della salute. A riscuotere maggiore stima, gli scienziati (64%), operatori sanitari, personale ospedaliero e assistenziale (60%), i Medici di Medicina Generale (58%) e i farmacisti (51%).

LE CONCLUSIONI

«Dal 2014 lo STADA Health Report indaga su come le persone affrontano e discutono di importanti temi legati alla salute. Oggi interessa 15 Paesi europei e intende fornire dati con una solida base scientifica su cui fondare le decisioni in materia di cura della salute delle persone», afferma Luca Vitaloni, Senior Research Manager Insites Consulting. «Per l’edizione di quest’anno STADA ha collaborato con InSites Consulting allo scopo di esplorare i punti di vista su temi chiave della salute, come l’impatto di Covid-19 sul comportamento degli individui e la fiducia percepita nei confronti dei professionisti sanitari». Da quel che dicono i dati, il Covid ha avuto conseguenze durature sulla salute fisica e mentale. «Mentre lo STADA Health Report dello scorso anno aveva fornito una prima fotografia degli effetti a breve termine della pandemia sulla vita degli italiani, l’edizione 2022 ha approfondito le conseguenze di questo periodo così complesso, evidenziando come Covid-19 abbia inciso moltissimo sul benessere non solo fisico ma anche psicologico delle persone e come la salute mentale sia un bene da custodire con attenzione, tante e notevoli sono le sue ricadute sull’intero organismo», conclude Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di EG STADA Group. «Attraverso lo STADA Health Report abbiamo cercato di cogliere ancora una volta i bisogni e le esigenze di salute degli italiani, a testimonianza del nostro continuo impegno a prenderci cura del benessere della collettività».

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