Celiachia nascosta nelle donne: astenia e dermatiti, serve la diagnosi precoce

La malattia autoimmune colpisce non solo l'apparato gastroenterico

Celiachia nascosta nelle donne: astenia e dermatiti, serve la diagnosi precoce
di Antonio Caperna
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Giovedì 9 Febbraio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:49

Grave forma di intolleranza al glutine, proteina presente in alcuni cereali, la celiachia si stima colpisca circa 600.000 persone in Italia, la maggior parte donne, ma ancora tantissime persone non conoscono la loro diagnosi.

Nel nostro Paese le diagnosi effettuate son ostate 233.147 persone, questo vuol dire che quasi 400.000 pazienti non sanno di essere celiaci. Non solo: la pandemia ha rallentato ulteriormente l’iter diagnostico. La patologia è cronica, autoimmune, interessa prevalentemente l’intestino. È dovuta ad un’intolleranza genetica verso il glutine, contenuto in molti cereali e derivati, come il farro, l’orzo, la segale, l’avena e il grano. Riconosciuta come “malattia sociale”, è la più frequente intolleranza alimentare a livello globale. Per arrivare alla remissione dei sintomi, l’unica terapia è la dieta senza glutine per tutta la vita.

EFFETTI

Come spiega l’Associazione italiana Celiachia (Aic.it). «Questa malattia è identificata con sintomi come diarrea e marcato dimagrimento, in realtà - osserva il presidente dell’Aic, Giuseppe Di Fabio - può essere caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo e non colpisce solo l’intestino, ma può coinvolgere tutto l’organismo. Da qui l’importanza di una diagnosi precoce». Tra gli effetti, tra le donne, anche anemia, astemia, amenorrea, infertilità, aborti ricorrenti, ulcere del cavo orale, osteoporosi, dolori articolari, dermatiti, complicanze in gravidanza. La celiachia è una patologia che si scatena quando il sistema immunitario, deputato a difendere l’organismo da batteri, virus e altri nemici, per errore comincia ad aggredire il glutine e un enzima presente in tutte le cellule e tessuti dell’organismo, la transglutaminasi tissutale. La risposta immunitaria nelle donne è particolarmente sviluppata e veloce. Questa “aggressività” del sistema immunitario potrebbe essere correlata al ruolo biologico della donna che l’ha portata a una maggiore sensibilizzazione verso gli agenti infettivi, anche per poter far fronte alle infezioni post-parto. In una ricerca dell’Università di Edimburgo è emerso che il sistema immunitario dei celiaci produce degli anticorpi che impediscono di far lavorare in modo efficace una proteina responsabile della resistenza del tessuto osseo, aumentando il rischio di sviluppare l’osteoporosi.

IL DIVARIO

Alcuni studi clinici hanno evidenziato che gli estrogeni, i principali ormoni femminili, possono avere un ruolo attivo nello stimolare la risposta contro i virus, mentre il testosterone, il principale ormone maschile, giocherebbe un ruolo di soppressore della risposta infiammatoria. Le donne, dunque, sono più predisposte all’autoimmunità a causa degli ormoni e gli uomini, secondo gli specialisti, si controllano meno e soprattutto sono più restii ad affidarsi ai medici quando si tratta di ragioni legate a problemi gastrointestinali». «Il 50-60% delle pazienti colpite da celiachia non sa di esserlo - fanno sapere dall’Associazione Italiana Celiachia - L’impossibilità di conoscere la propria diagnosi preclude alla donna la possibilità di evitare le complicanze della malattia. Purtroppo il percorso che porta alla diagnosi è ancora difficoltoso e lungo, in media occorrono sei anni per ricevere la diagnosi». Per arrivare alla diagnosi correttamente è fondamentale non eliminare il glutine dalla propria dieta prima di aver completato tutti gli accertamenti, compresa la biopsia intestinale. Togliere il glutine prima di aver terminato gli accertamenti può falsare i risultati della diagnosi.

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