Long Covid, il cardiologo Antonio Giuseppe Rebuzzi: «Il cuore è un bersaglio, non sottavalutate questi segnali»

Long Covid, il cardiologo Antonio Giuseppe Rebuzzi: «Il cuore è un bersaglio, non sottavalutate questi segnali»
di Carla Massi
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Giovedì 9 Giugno 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 08:16

Cuore e cervello sono i bersagli della sindrome Long Covid. Antonio Giuseppe Rebuzzi, professore di cardiologia all'Università Cattolica di Roma spiega quali sono i rischi e cosa bisogna fare per il cuore.

Dove si concentrano i maggiori danni del Long Covid?

Certamente il cuore è uno degli organi che possono essere bersaglio del Covid, e del Long Covid, in maniera sia diretta che indiretta. Direttamente perché il virus può provocare infiammazione del muscolo e del pericardio provocando miocardite o pericardite. Indirettamente perché i cardiopatici, essendo fragili, più facilmente hanno complicanze.

Quali sono i segnali che non vanno sottovalutati?

Il dolore in regione retrosternale che simula una crisi anginosa (ma più persistente) è sicuramente un segnale importante perché spia d’infiammazione.

Se si aggiungono altri sintomi quali l’affanno e le palpitazioni che possono essere dovuti ad aritmie cardiache importanti o essere segno di scompenso. Una condizione, in cui il cuore non riesce a pompare quantità di sangue adeguate alle necessità dell’organismo.

Si possono curare le conseguenze dell'infezione?

In gran parte dei casi sia la miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) che la pericardite (infiammazione del pericardio, una struttura a forma di sacco che contiene e protegge il cuore), specie se diagnosticati nelle fasi iniziali della patologia, possono essere curati e guariscono senza lasciare danni importanti. Purtroppo, se si sottovalutano i segnali e si lascia progredire la malattia senza fare la giusta terapia, è possibile che si sviluppino nell’organo dei danni molto gravi e anche permanenti.

Gli effetti gravi si rilevano anche in soggetti giovani?

Ovviamente i giovani rispondono meglio degli anziani ai danni dell’infezione da Covid. Anche loro possono però andare soggetti al Long Covid, sia pure con danni di minore gravità. Da non sottovalutare nei giovani alcune risposte esagerate al vaccino che possono portare a infiammazioni pericardiche e, raramente, miocardiche. Sia pure di entità ridotta. Anche nei bambini e negli adolescenti il Long Covid può determinare la comparsa di una sintomatologia tardiva e persistente per diversi mesi.

Chi in futuro verrà infettato quali esami dovrà fare?

Chiunque venga infettato dal Covid, deve sottoporsi a una visita cardiologica per accertare se il virus ha compromesso la funzionalità del cuore. Oltre alla visita e all’elettrocardiogramma ritengo importante fare un ecocardiogramma che valuta meglio la contrattilità cardiaca e la situazione del pericardio.

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