Parlare di salute di questi tempi non è una passeggiata.
E si capisce il motivo: stiamo vivendo un momento storico molto complicato, a causa di questa maledetta pandemia, e stiamo cercando di superarla, con i vaccini, perché abbiamo capito che è l’unico modo per scamparla, ma fare l’iniezione è anche un segno di civiltà verso gli altri. Ne approfitto, quindi, per lanciare un appello ad aderire alla campagna di prevenzione: specialmente le persone anziane, che hanno già qualche problema, sono più a rischio. Non dobbiamo dimenticare che, all’inizio dell’emergenza coronavirus, eravamo un po’ tutti disperati, alla ricerca di un vaccino. Poi c’è stata qualche plausibile preoccupazione, quando è stato trovato il farmaco per la rapidità nelle autorizzazioni, ma miliardi di dosi nel mondo oramai sono state somministrate. Io ho ricevuto anche la terza, e sono super controllato. Faccio il tampone tutte le sere, prima di entrare a teatro, perché bisogna stare tranquilli e far stare tranquilli gli altri. Risultato? Finora sono riuscito a schivare il Covid, ma sono stato anche molto preoccupato. Due anni fa ebbi un raffreddore molto forte, andavo in apnea, temevo di aver contratto l’infezione. Allora feci vari esami e non risultava. Mai beccato. A questo punto mi auguro di non beccarlo più. Resta, però, che gli spettatori devono presentare il Green pass e tenere la mascherina, sopportando un sacrificio enorme. E vanno ringraziati. Lo so che non è facile farsi una risata e commentare seduti così, ma le regole anti-contagio vanno rispettate. Mi riferisco al distanziamento, alle protezioni e ai disinfettanti per le mani e non solo.