Luca Bianchini: «Tutti fanno sesso e nessuno si fidanza. Ma solo l'amore vero ci fa stare bene»

Lo scrittore: viviamo in una società sempre più edonistica, un'inquietudine mina le nostre relazioni

Luca Bianchini: «Tutti fanno sesso e nessuno si fidanza. Ma solo l'amore vero ci fa stare bene»
di Francesco Musolino
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Giovedì 9 Febbraio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 23:53

«Il mio motto in amore? Mai accanirsi. Bisogna anche saper lasciare andare, accettare la sconfitta e mettere in conto l’imprevisto. Perché la vita è molto più complessa ma quando scatta la magia, quella vera, solo l’amore ci fa sentire così vivi».

Scrittore di bestseller e conduttore radiofonico, Luca Bianchini è un grande cantore di sentimenti e cortocircuiti passionali sin dal suo esordio Instant Love (2003), passando per Io che amo solo te (2013), So che un giorno tornerai (2018) sino al più recente Le mogli hanno sempre ragione (2022, tutti editi da Mondadori), libri di successo approdati felicemente anche sul grande schermo. E come se non bastassero i malintesi dentro e fuori la coppia, la società sta cambiando sotto i nostri occhi («Ed è sempre più edonistica ed egocentrica») cui si aggiunge l’effetto Covid-19, la ricaduta della pandemia e del lockdown sui nostri legami. Una cosa è certa, solo l’amore ricambiato può darci quel grado di benessere. Ma tutti gli altri, devono arrangiarsi?

Citando la canzone di Franco Battiato, l’amore è certamente una cura. Dunque, può essere anche il suo contrario, una malattia?

«Sono convinto che amore non possa mai essere sinonimo di una cosa negativa. L’amore che degenera diventa ossessione, accade quando ci si impunta su una persona a prescindere dall’evidenza dei fatti, generando un corto circuito che ci fa solo star male. E bisogna anche avere la maturità d’accettare la sconfitta e saper passare avanti».

La società è cambiata?

«Molto. L’amore è iper-narrato perché ci legittima anche da un punto di vista sociale ma oramai, la coppia duratura è diventata una vera eccezione e sui social tutti flirtano, tutti giocano l’emoji ammiccante, subito pronti a ritirare la mano, giocando la carta dell’incomprensione».

L’amore è la via maestra per il benessere?

«L’amore ricambiato, certamente. L’amore nella relazione, maturo, consapevole e non tortuoso, è la cosa più bella e ci permette di crescere grazie alla sua solidità implicita. Magari è meno legato alla passione perché la fiamma esplode lontano dal raziocinio e bisogna accettarlo».

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Ma se l’amore dovrebbe farci star bene, perché talvolta ci infiliamo in storie tossiche e autolesionistiche?

«Dipende dal livello di narcisismo perché l’amore è sempre legato alla conquista.

Viviamo in una società più competitiva e precaria, anche nel campo dei sentimenti, sappiamo che le relazioni durano sempre meno e intanto, gli adolescenti maturano in fretta, guardano i porno ma magari sono incapaci di toccare la pelle nuda del partner senza pensare subito alla prestazione cui vanno incontro. Credo che stiamo vivendo una fase di passaggio».

Ovvero?

«Penso ai miei genitori che sono stati insieme una vita. Oggi ho cinquant’anni e fatico molto a trovare una coppia di coetanei con una lunga relazione stabile in corso. C’è una generale inquietudine che mina sicuramente il nostro benessere emotivo. Viviamo in una società edonistica, inseguiamo in modo spasmodico l’orgasmo, sicuramente più facile da ottenere ma non bisogna confondere la passione con i sentimenti. Tutti fanno sesso, pochi si fidanzano».

Ma la pandemia ci ha insegnato qualcosa nel campo dei sentimenti?

«È stata una prova selettiva, ci ha messo duramente alla prova. Sicuramente abbiamo tutti capito a nostre spese che la vita è una, breve, veloce e imprevedibile. E così spiego anche i tanti casi di persone che si licenziano, cambiano vita, rallentano o partono alla scoperta di loro stessi. Dal punto di vista sentimentale, le coppie felici lo sono state ancora di più nella quotidianità ma chi viveva tensioni sopite, si è ritrovato in una polveriera, come in una casa del Grande Fratello in cui si va solo per litigare».

Quindi abbiamo imparato poco?

«E tendiamo a dimenticarlo in fretta. Mi sembra già che siano passati dieci anni dalle prime mascherine, un trauma da rimuovere in fretta».

E dal punto di vista chimico, come si racconta l’innamoramento?

«Per me l’amore è come un punto interrogativo o tre punti esclamativi. Quando arriva l’amore, non riesci mai a capire perché adesso, perché con quella persona, eppure, sta succedendo ed è come un’esplosione di endorfine che fa appello alla nostra parte più irrazionale».

E talvolta è solo sesso.

«Amore e sesso non li metto mai sullo stesso piano. Il sesso richiama la nostra parte istintiva, animalesca ma necessaria».

Ma per quanto possa essere incasinato, vale sempre la pena lanciarsi nell’amore?

«L’amore vero ci fa stare bene. È un’esplosione di benessere che dobbiamo vivere, senza necessariamente idealizzarlo. L’amore bisogna saperlo prendere anche con leggerezza mettendo in conto che un sentimento cambia nel tempo: invecchia, ingrassa, si rinnova o muore. E bisogna saperlo accettare». 

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