Vaccino, presidente Aifa Giorgio Palù: «Autorizzazione in Italia il 22 dicembre, la cura sarà per tutti»

Vaccino, Giorgio Palù: «Via libera il 22 dicembre, la cura sarà per tutti»
di Graziella Melina
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Sabato 19 Dicembre 2020, 22:15 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 11:31

Dopo l’autorizzazione della statunitense Fda, la Food and Drug Administration, il vaccino Moderna arriverà presto anche in Europa. «Sicuramente verrà valutato dall’Ema, l’agenzia regolatoria europea a gennaio», anticipa il virologo Giorgio Palù, neo presidente dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. Le dosi di Moderna si andrebbero così ad aggiungere a quelle di Pfizer Biontech. «L’Ema darà l’ok il 21 dicembre, poi la pratica dovrebbe fare un passaggio in Commissione europea a livello solo formale - precisa Palù - Aifa prenderà visione, ma è una trattativa centralizzata, i finanziamenti sono stati già stanziati, quindi potremo dare l’autorizzazione già il 22, massimo il 23 dicembre».

Professor Palù, con l’arrivo del vaccino Moderna si potrà contare subito su un numero di dosi più imponente?
«Il ministro della Salute Speranza, con l’approvazione del Parlamento, ha già “prenotato” l’acquisto di oltre 200 milioni di dosi di tutti i vaccini che verranno prodotti, tranne ovviamente quelli cinesi o il russo, perché non sottoposti a vaglio di enti regolatori riconosciuti.

Quindi, essendo quasi tutti i vaccini tranne uno a due dosi, saranno potenzialmente disponibili per oltre 100 milioni di italiani».

Ci sono particolari differenze tra i due vaccini?
«Il vaccino Moderna è più facile da conservare e quindi distribuire, addirittura si può tenere a 4 gradi per alcuni giorni e poi a -20 gradi. Gli studi presentati hanno dimostrato poi che c’è una buona risposta immunitaria anche nei soggetti anziani. È stato inoltre accertato, anche se non in tantissimi soggetti, che il vaccino è in grado di prevenire l’infezione, creando le condizioni per un’immunità di tipo sterilizzante, indispensabile per bloccare la trasmissione da persona a persona. Entrambi i vaccini hanno un’efficacia intorno al 95% e questo è un dato straordinario».

Secondo alcuni recenti studi pare che il Sars-Cov-2 presenti diverse mutazioni. I vaccini già prodotti saranno comunque efficaci?
«Questo virus muta sicuramente ma lo fa molto di meno rispetto ad altri virus a Rna come il virus dell’influenza, Hcv e Hiv. Un dato confortante a riguardo è l’osservazione, effettuata negli studi preliminari condotti sui volontari, che gli anticorpi indotti dalla vaccinazione neutralizzavano anche virus circolanti portatori di mutazioni rispetto al ceppo originario. In ogni caso, questo aspetto, al pari della durata dell’immunità acquisita col vaccino, dovrà essere valutato più avanti con l’avvio della vaccinazione di massa».

La copertura vaccinale potrebbe non essere efficace per tutti?
«Per proteggere dall’infezione anche i non vaccinati bisognerebbe che il vaccino fosse somministrato a circa il 65%-70% della popolazione, per ottenere la cosiddetta immunità di gregge, obiettivo difficile da raggiungere in tempi brevi. L’efficacia dei vaccini nel corso del tempo verrà comunque valutata in itinere. Non tutto si è potuto accertare con l’accelerazione dovuta alla pandemia. Mai fino a ora si era riusciti a produrre un vaccino in dieci mesi. Si pensi che Moderna aveva già realizzato un primo allestimento vaccinale 10 giorni dopo che i cinesi avevano pubblicato la sequenza del genoma del Sars-Cov-2».

Quali potrebbero essere gli effetti collaterali?
«Entrambi i vaccini possono produrre reazioni locali, come arrossamento, dolore al sito di inoculazione, oppure effetti sistemici non seri del tipo rialzo febbrile, astenia, mialgia, artralgia. Effetti molto severi si sono visti rarissimamente. È bene che le persone che hanno sofferto di manifestazioni allergiche importanti siano seguite dal proprio medico. Gli effetti collaterali devono essere resi noti a tutti e l’Aifa ha appositamente istituito una commissione di sorveglianza. Mi preme sottolineare che il vantaggio per chi si vaccina è notevolissimo rispetto ai rischi di effetti collaterali, soprattutto per le persone anziane che in questo momento sono le più esposte anche a conseguenze letali, come purtroppo constatiamo giornalmente».
 

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