Vaccino ai piccoli, niente giri di parole da parte dello scienziato e pediatra inglese. «Non ci sono prove sufficienti per giustificare la vaccinazione dei bambini contro il Covid» in quanto sono «meno infettivi degli adulti» e il loro rischio di contrarre il virus è «estremamente basso»: lo ha spiegato il consigliere dei vaccini del governo della Gran Bretagna. Lunedì, il Comitato congiunto per la vaccinazione e l'immunizzazione (JCVI) ha raccomandato che i bambini di età compresa tra 12 e 15 anni dovrebbero ricevere un vaccino «solo se sono clinicamente vulnerabili o se vivono con qualcuno che lo è».
Vaccini ai bambini, perché «non serve»
La decisione è stata presa perché non ci sono ancora prove sufficienti per suggerire che «i benefici dei vaccini contro il coronavirus superino i rischi per i bambini», ha detto lo scienziato Adam Finn a Sky News.
COVID-19: Children are less infectious with coronavirus so shouldn't have a vaccine, JCVI expert says https://t.co/tGeejadZU8
— Sky News (@SkyNews) July 20, 2021
«A differenza di altri virus, come l'influenza, i bambini si ammalano meno. Con altri virus ci sono grandi epidemie nelle scuole che scoppiano nella popolazione, mentre nelle scuole del Regno Unito finora i tassi di infezione di Covid hanno teso a riflettere il più ampio tasso di infezione nella comunità che li circonda». Alla domanda sull'idea di vaccinare i bambini per impedire loro di essere "super diffusori" del virus, ha aggiunto: «Non possiamo immunizzare i bambini solo per i benefici degli adulti, se non ne traggono beneficio i bambini stessi».
Variante Delta, Galli: «Gli under 40 vanno vaccinati, oppure non ne usciremo più»
Lunedì, il responsabile britannico dei vaccini Nadhim Zahawi ha dichiarato alla Camera dei Comuni che la JCVI raccomanda di offrire un vaccino ai giovani di età compresa tra i 12 e i 15 anni se hanno «gravi disabilità neurologiche, sindrome di Down, gravi difficoltà di apprendimento multiple o sono immunodepressi».
Which children can have Covid vaccine in the UK? https://t.co/4yGj76c0qU
— BBC News (UK) (@BBCNews) July 20, 2021
Se vivono con qualcuno che è immunodepresso «possono anche fare il vaccino», ha detto. Attualmente ai giovani dai 16 ai 18 anni viene offerto il vaccino Pfizer-BioNTech se sono clinicamente vulnerabili o se vivono con qualcuno che lo è. Ma in Israele, ad esempio, Pfizer viene offerto a tutti coloro che hanno più di 12 anni.
Variante Delta, non solo boom di contagi: sintomi più gravi anche tra i giovani
Parlando con Sky News, Eran Segal, uno scienziato del Weizmann Institute of Science in Israele, ha affermato che il paese sta vaccinando i giovani perché costituiscono una grande fetta della popolazione. «Israele è un paese molto giovane, il 30% della popolazione ha meno di 16 anni», ha detto. Quindi vaccinandoli, ha spiegato, «questo ci aiuterà enormemente a piegare la curva e ridurre le infezioni in generale».
Lunedì, l'annuncio di Boris Johnson che solo le persone completamente vaccinate potranno andare nei locali notturni dalla fine di settembre è stato accolto con polemiche. Alcuni hanno suggerito che ciò contribuirà a migliorare l'assorbimento del vaccino tra i 18 e i 30 anni, che è attualmente il più basso di tutti i gruppi di età. Ma altri hanno reagito furiosamente alle restrizioni.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout