Vaccini per bimbi di 5-11 anni entro Natale, Locatelli possibilista: «Pfizer sicuro, decide l'Ema»

Terza dose, possibile abbassare l'età «per partire tutti assieme entro la fine dell'anno»

Vaccini per bimbi di 5-11 anni entro Natale, Locatelli possibilista: «Pfizer sicuro, decide l'Ema»
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Giovedì 4 Novembre 2021, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 13:58

Vaccini anti-Covid anche per i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni: per il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli in Italia la somministrazione potrebbe avvenire entro Natale. «Pfizer è un vaccino sicuro approvato negli Stati Uniti da Fda e Cdc», ha detto il medico intervenendo alla trasmissione 'Buongiorno' di SkyTg24, facendo riferimento al via libera arrivato in America per la stessa fascia di età non solo da parte dell'agenzia del farmaco americana ma anche da parte dell'organismo di controllo sulla sanità pubblica. 

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Farmaco sicuro, il riferimento all'esperienza Usa

«È assolutamente un vaccino sicuro, non a caso ha ricevuto l'immediata approvazione sia dalla Food and Drug Administration sia dal Centers for Disease Control». Riguardo l'inizio della stessa campagna anche da noi, Locatelli ha aggiunto: «In parte i bambini vanno pure protetti dalle, seppur rare, manifestazioni gravi o prolungate di Covid, anche per permettere loro di avere tutti gli spazi di socialità che meritano e per contribuire a ridurre la circolazione virale. Credo che siano buonissime ragioni per vaccinare i bambini». Verosimilmente, ha proseguito Locatelli, «credo che l'Ema (l'Agenzia europea per i medicinali, ndr) possa arrivare ad una valutazione e ad una approvazione entro fine mese, prima metà di dicembre. A quel punto lì potremo partire. Sappiamo tutti poi quanto, di fatto, Ema sia straordinariamente veloce. Per questo dire entro Natale credo sia un'ipotesi ragionevole».

Così come sarebbe ipotizzabile l’abbassamento dell’età per la somministrazione della terza dose, al momento riservata agli over60, in modo che «si parta per tutti quanti».

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Proroga stato di emergenza: «Prematuro parlarne»

Il dato di partenza è il tasso di circolazione del virus in risalita dappertutto. «Vi è un incremento che in alcuni Paesi europei ha avuto impatto sui servizi - spiega Locatelli -. In Italia la situazione è significativamente più favorevole grazie ai vaccini e al mantenimento delle misure non farmacologiche come uso delle mascherine e distanziamento. Non dobbiamo abbassare la guardia, come dimostra quello che è successo in Friuli». Sul prolungamento dello stato di emergenza, il coordinatore del Cts spiega: «Credo che la discussione sul prolungamento dello stato di emergenza sia prematura. I tempi ci sono per farla un po' più in là, diciamo a dicembre. Premesso questo, poi è una decisione che spetta alla politica anche perchè un eventuale prolungamento anche oltre il 31 di gennaio, in virtù della normativa oggi vigente, prevede dei disciplinari di legge che devono essere adottati in maniera specifica».

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