La tiroidectomia robotica trans-ascellare al Gemelli è stata effettuata il 17 gennaio su una donna di 37 anni affetta da gozzo nodulare e dimessa in ottime condizioni il giorno dopo l'operazione. Questa tenica di asportazione, messa a punto in Corea, consente di evitare segni sul collo rispetto alle tecniche convenzionali e mini-invasive che vengono eseguite con un accesso chirurgico cervicale. Con il nuovo intervento la tiroide viene, infatti, raggiunta dall'ascella, con un accesso chirurgico nascosto e poco visibile.
Attraverso la singola incisione ascellare vengono introdotte la telecomera e gli strumenti robotici, che sono manovrati dal chirurgo seduto alla consolle. Il sistema computerizzato consente una visione tridimensionale e ingrandita e un assoluto controllo dei movimenti degli strumenti robotici. «Questa tiroidectomia - sottolinea Bellantone - è attualmente indicata per il trattamento della patologia tiroidea nodulare benigna. E' però in corso di validazione il suo impegno per il trattamento della patologia maligna in pazienti a rischio».
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