Sinusite, raffreddore e allergia d'inverno
un palloncino fa tornare a respirare

Sinusite, raffreddore e allergia d'inverno un palloncino fa tornare a respirare
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Venerdì 31 Ottobre 2014, 21:03 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 15:46
ROMA Sinusiti, raffreddori continui, naso chiuso e allergie che ostacolano il respiro. Le giornate fredde sono anche questo. Disturbi che appesantiscono la giornata ma anche la notte, russando.
Problemi, spesso sottovalutati, che impediscono (ai bambini come ai nonni) di far arrivare nel modo corretto, e nella quantità corretta, l'ossigeno al cuore e al cervello. Problemi che, nella maggior parte dei casi, vengono affrontati con spray o nebulizzazioni. Con esiti molto spesso infelici e dannosi. Soprattutto nelle grandi città dove le diagnosi di allergia sono in crescita, anche in inverno, e dove gli alti livelli di inquinamento aggravano le condizioni dei pazienti.

Le situazioni tampone non riescono, in particolare nei pazienti cronici, a cancellare il dolore delle arcate sopraccigliari che arrivano fin sotto gli occhi, il senso di peso, la secrezione continua di muco, l'assenza di olfatto e un generale disturbo che viaggia tra la fronte e la guancia.

Patologie stagionali, dunque, ma proprie delle grandi città come Roma o Milano. Talmente emergenti che sono stati messi a punto interventi di “chirurgia gentile” in grando di risolvere i disturbi in tempi rapidi e senza ricovero. Si tartat della cosiddetta “tecnica del palloncino” molto simile a quella che viene utilizzata per riaprire le coronarie.

«E' una tecnica mini-invasiva - spiega Lino Di Rienzo Busico dirigente otorino al Santo Spirito di Roma e presidente del Sidero onlus (www.sidero.it) - che consiste nell'entrare con piccole cannule nel naso e allargare la parte che preme gonfiando per dodici secondi un palloncino. Che poi viene rimosso. Senza dolore, una blanda sedazione basta, né sangue. L'anatomia del naso è conservata>.

Questo per lo sportivo che vuole avere una respirazione ottimale, per il bambino ma anche per l'anziano che, compromettendo l'ossigenazione, può rischiare di danneggiare il cuore, far alzare la pressione o compromettere anche le funzioni cognitive. «Per l'anziano che ha probelmi con l'ossigeno - aggiunge Businco - possiamo parlare, in alcuni momenti, di leggera confusione e difficoltà di concentrazione. L'apertura dei seni, per tutti, rispetta la mucosa, non chiede tamponi né tempi di attesa per il ripristino del respiro regolare».

 
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