Stamina, bloccata la sperimentazione
Il ministero: è un metodo pericoloso

Il ministro Beatrice Lorenzin
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Giovedì 10 Ottobre 2013, 14:31 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 22:42
Stop alla sperimentazione del metodo Stamina di Davide Vannoni che utilizza cellule staminali mesenchimali, cioè del midollo osseo. «La sperimentazione - si legge in un documento di "presa d'atto" del ministero della Salute - non può ulteriormente essere proseguita».

La decisione di blocco della sperimentazione, si legge nel documento del Ministero è stata presa considerando il parere del Comitato scientifico e quello successivo dell'avvocatura dello Stato. Il parere del Comitato definisce il metodo stamina caratterizzato da «potenziali rischi», «inadeguata descrizione», «insufficiente definizione del prodotto».

Lorenzin: annuncio che non avrei mai voluto dare. «Questa è una conferenza stampa che non avrei mai voluto fare - ha detto oggi il ministro Lorenzin - perché sarei stata invece felice che questa vicenda avesse avuto un epilogo diverso soprattutto per dare risposte a tantissime famiglie che si sono aggrappate alla possibilità di avere una cura che, purtroppo, non c'è. Il ministero della Salute ha assunto in questa vicenda un atteggiamento di massimo rigore, riserbo e pudore. Ringrazio il Parlamento che ha dedicato attenzione alla vicenda, ma non possiamo prendere decisioni spinti da istinto e compassione ma in modo contrario al metodo scientifico. Ciò signicherebbe abdicare alla conquista del rispetto del metodo scientifico e del rigore che esso a tutela della salute delle persone».


«Per chi è in cura attendiamo il Tar lombardo». «Per sapere se i pazienti attualmente in trattamento a Brescia con il metodo Stamina potranno continuare la terapia, bisognerà attendere il giudizio del Tar della Lombardia» ha detto Lorenzin.

I malati: ci rvolgeremo a Strasburgo. «Per il ministro noi siamo morti che camminano, ormai non mi sorprende più nulla - dice Sandro Biviano, portavoce dei malati che dal 23 luglio scorso presidiano notte e giorno piazza Montecitorio - Visto che non abbiamo avuto risposte neppure dal Papa, ci rivolgeremo alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Noi stiamo facendo democrazia, loro dittatura. Stanno giocando con le nostre vite».
Sandro Biviano ,malato di distrofia muscolare come i suoi tre fratelli, prosegue: «Eppure non chiediamo sperimentazioni e nemmeno che le terapie ci vengano fornite gratuitamente, ma solo libertà di cura, anche al costo di pagare a nostre spese.
Almeno per quelli che stanno morendo e non hanno altra scelta. Cosa potrebbe esser peggio per chi è in fin di vita se non vedersi togliere l'ultima speranza?Negli ultimi mesi cinque bambini che avevano avuto l'autorizzazione dal giudice per ottenere le cure compassionevoli, sono morti perchè non hanno potuto usufruire della terapia. E questi per noi sono "omicidi accompagnati" le cui vittime ricorderemo domani con una messa in piazza Montecitorio».
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