Primo stent al cuore impiantato da robot in Italia

Primo stent al cuore impiantato da robot in Italia
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Sabato 2 Febbraio 2019, 16:41 - Ultimo aggiornamento: 17:00
È stato eseguito con successo su un paziente di 64 anni il primo intervento di angioplastica realizzato, in Italia, attraverso un robot. Le coronarie dell'uomo, che aveva avuto un infarto, sono state liberate utilizzando il sistema robotizzato comandato a distanza dal chirurgo attraverso una consolle. L'intervento, effettuato da Ciro Indolfi, ordinario di Cardiologia e direttore del Centro Ricerche Malattie Cardiovascolari dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, «segna l'inizio di una nuova era», che vedrà «un sempre maggior utilizzo della robotica in cardiochirurgia».

La delicata operazione è stata effettuata il 22 gennaio scorso e il paziente è stato dimesso dopo solo due giorni. «Il nostro robot - ha spiegato Indolfi - ci ha consentito di effettuare con precisione tutti i passaggi: è stata eseguita prima la dilatazione della stenosi con un palloncino entrando dall'arteria del polso e poi è stato impiantato uno stent medicato». Il sistema, utilizzato con la collaborazione dell'equipe dell'Emodinamica dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Mater Domini di Catanzaro, «è costituito da un braccio mobile meccanico che provvede all'avanzamento e alla rotazione delle guide metalliche, dei cateteri e degli stent tramite sensori». Tali movimenti, precisa l'esperto, «sono eseguiti con estrema precisione, grazie alla visione amplificata dell'area interessata, e questo riduce il rischio di errore e recidiva».

Da sempre, chiarisce Indolfi, presidente della Società Italiana di Chirurgia (Sic), «la cardiologia è stata la branca della medicina che ha introdotto le maggiori innovazioni tecnologiche, grazie alle quali la vita oggi si è allungata in modo significativo».
Sono infatti circa 37 mila gli interventi di angioplastica effettuati ogni anno in Italia, che hanno consentito di ridurre negli ultimi anni del 50% i decessi per infarto del miocardio. «Questa tecnica - conclude Indolfi - oggi dispone già di sistemi molto avanzati. La robotica consentirà una ulteriore riduzione del rischio» e permetterà «di effettuare presto anche interventi a distanza
».
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