Nuovo virus inglese già a Roma, pronta una stretta per contenere i contagi

Nuovo virus inglese già a Roma, si prepara una stretta per contenere i contagi
di Alberto Gentili e Diodato Pirone
5 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Dicembre 2020, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 10:14

È già in Italia il Covid-19 bis, ovvero la versione mutata del Coronavirus che venerdì ha costretto il governo inglese a chiudere Londra in fretta e furia. E i governi europei a sospendere ieri voli e collegamenti con la Gran Bretagna. In più nei prossimi giorni, se la diffusione in Italia della variante del virus dovesse rivelarsi ampia, il governo potrebbe seguire le orme britanniche e decidere un inasprimento delle misure di contenimento. Insomma, si andrebbe a un lockdown duro e senza “mitigazioni”, come quelle contenute nell’ultimo decreto.

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Ciò che è certo è che la versione mutata del Covid è a Roma.

Intorno alle 20 di ieri sera il ministero della Salute ha fatto sapere che il virus mutato è stato individuato dall’ospedale militare del Celio, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, durante il controllo di una persona sbarcata nei giorni scorsi (quindi non ieri) a Fiumicino da un volo proveniente dal Regno Unito.

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In realtà i positivi al nuovo tipo di Covid-19 sono due: l’uomo proveniente da Londra ha infatti contagiato sua moglie. I coniugi e i loro familiari sono in isolamento - ha assicurato il ministero - e stanno seguendo tutte le procedure previste per la limitazione del contagio.

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Ma forse i positivi potrebbero essere tre perché nel pomeriggio è risultato contagiato un passeggero sbarcato da uno dei due voli atterrati a Fiumicino, che erano partiti dall’Inghilterra prima della sospensione ordinata dal nostro governo. Si tratta di un medico italiano subito isolato, l’unico positivo fra i 218 passeggeri controllati uno a uno dopo l’atterraggio. Il suo tampone è già presso lo Spallanzani per capire quale tipo di Covid-19 lo abbia colpito. A Fiumicino sono stati controllati poi anche altre 120 persone atterrate con un volo arrivato in tarda serata. Ma in nottata non erano stati forniti altri dettagli.

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I controlli

La notizia dei due positivi italiani al Covid-bis - rilanciata subito su tutti i media internazionali - ha chiuso una giornata drammatica. Durante la quale il virus è sembrato farsi beffe della Brexit, dapprima costringendo il governo di Sua Maestà ad annullare il Natale per i londinesi e poi provocando l’isolamento de facto della Gran Bretagna dal Continente. Ieri infatti quasi tutti i Paesi europei hanno bloccato i voli da e per il Regno Unito e poi in serata la Francia ha sospeso per 48 ore anche i collegamenti marittimi e quelli terrestri chiudendo il tunnel sotto la Manica. 
Una decisione gravissima perché in queste ore sulle strade che arrivano ai porti del Nord francese ci sono lunghissime file di Tir. Si sta decidendo infatti se la Gran Bretagna uscirà dalla Ue in accordo con Bruxelles o senza regole e dunque le imprese e le famiglie inglesi stanno cercando di far arrivare nell’isola la maggior quantità possibile di merci per mettersi al riparo da eventuali problemi.
La variazione del virus sta provocando un enorme allarme perché le autorità inglesi sostengono che il Covid-bis si diffonde a una velocità superiore del 70% rispetto a quello originale. Oggi alle 11 si terrà un vertice europeo convocato di corsa dalla cancelliera Angela Merkel (presidente di turno della Ue) «per adottare misure coordinate in tutta l’Unione». Si sa infatti di casi isolati individuati sia nel Paesi Bassi (un solo infetto) che in Danimarca.

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Il vaccino non rischia

Le autorità sanitarie italiane comunque tendono a contenere l’allarme entro margini ragionevoli perché il Covid-bis non metterebbe in discussione l’efficacia dei vaccini già pronti. «Anche se ci sono mutazioni come quelle segnalate prima in Gran Bretagna e poi in altre aeree, è altamente improbabile che si perde l’efficacia del vaccino. Davvero la risposta per uscire da questa situazione è il vaccino sia per il profilo di sicurezza che per l’efficacia», ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli. Sulla stessa linea il virologo Fabrizio Pregliasco: «I vaccini non sono in pericolo perché riconoscono anche piccole modifiche del virus. Nella peggiore delle ipotesi, comunque, non bisognerebbe ricominciare da zero ma solo aggiornare i vaccini come accade ogni anno con l’influenza tradizionale».
I COLLOQUI DI SPERANZA
In attesa di certezze, comunque, i Paesi europei hanno di fatto già steso un cordone sanitario intorno alla Gran Bretagna. Dopo Belgio e Olanda, l’Italia è stato il primo Stato a sospendere i voli. Una scelta compiuta dal ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo aver sentito di mattina presto l’omologo britannico Matt Hancock. Poi Speranza, molto attento al coordinamento europeo delle azioni anti-Covid, ha parlato con i colleghi Olivier Véran (Francia), Jens Spahn (Germania) e Salvador Illa Reco (Spagna).
Speranza non si è limitato a decretare il blocco dei voli da a per la Gran Bretagna. Già sabato sera, appena si è diffusa la notizia della variante del Covid-19, il ministro della Salute aveva fatto in modo che l’Istituto superiore della sanità e i centri di ricerca e monitoraggio verificassero «tutte le frequenze genomiche» del virus che si stanno raccogliendo in Italia in queste ore. 
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