Pillola anti-Covid, Merck decide di "regalare" la licenza: arriverà anche nel Terzo Mondo

Il farmaco così sarebbe accessibile a milioni di persone finché durerà l'emergenza sanitaria

Pillola anti-Covid, Merck decide di "regalare" la licenza: arriverà anche nel Terzo Mondo
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Mercoledì 27 Ottobre 2021, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 17:21

La storia di Albert Bruce Sabin, il virologo polacco che dopo avere scoperto il vaccino contro la poliomelite decise di non registrarne il brevetto, perché fosse accessibile a tutti, potrebbe ripetersi, perché il colosso farmaceutico statunitense Merck ha accettato di condividere la sua licenza per il suo farmaco sperimentale covid-19, il Molnupiravir, con un’organizzazione senza scopo di lucro, in modo che possa essere prodotto ampiamente in tutto il mondo con un accordo che estenderebbe l’accesso al trattamento in più di 100 paesi. La notizia arriva dal Washington Post, che spiega come, se il farmaco venisse autorizzato, la decisione potrebbe rendere il trattamento, una pillola facile da somministrare che in alcuni casi ha dimostrato di ridurre il rischio di ospedalizzazione e morte, a disposizione di milioni di persone in nazioni per lo più a basso e medio reddito.  Una vera rivoluzione. L’accordo prevede che gli sviluppatori del farmaco non riceveranno i diritti sulle vendite finché il Covid-19 rimarrà classificato come un’emergenza di salute pubblica di interesse internazionale dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). La Francia ha già ordinato 50mila dosi, che saranno consegnate tra gli ultimi giorni di novembre e i primi di dicembre, cioè non appena i trattamenti usciranno dalle linee di produzione.

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L’EFFICACIA


Merck, spiega il Washington Post, ha annunciato a ottobre che uno studio clinico globale ha mostrato che la pillola antivirale Molnupiravir, ha ridotto della metà i ricoveri e i decessi tra i pazienti ad alto rischio affetti da Coronavirus con diagnosi di malattia da lieve a moderata.

Il farmaco è un inibitore dell’RNA polimerasi virale, l’enzima che consente al patogeno pandemico di replicarsi nelle cellule umane. In pratica, il Molnupiravit di Merck modifica l’RNA del coronavirus Sars-Cov-2, inducendo degli errori di copiatura durante il processo di replicazione, errori portano alla neutralizzazione del virus e ne impediscono così la diffusione nell’organismo.

LA CONDIVISIONE DELLA LICENZA


La società ha accettato di condividere la licenza con il Medicines Patent Pool, o Mpp, sostenuto dalle Nazioni Unite, che a sua volta può concederla in sublicenza ai produttori. L’accordo è progettato per espandere la disponibilità del farmaco, ampliare la sua base di produzione e potenzialmente abbassare il prezzo. Attualmente, secondo Il New York Times, il governo degli Stati Uniti sta pagando circa 700 dollari per ciclo di trattamento con molnupiravir. Ma secondo Brook Baker, professore di diritto alla Northeastern University, che ha seguito le trattative sul farmaco, il prezzo di un ciclo di trattamento potrebbe scendere sotto i 10 dollari con l’aumento della concorrenza tra i produttori e l’aumento della scala di produzione.
Merck aveva iniziato a lavorare sul farmaco, insieme ai partner Ridgeback Biotherapeutics e alla Emory University e, spiega Jenelle Krishnamoorthy, vice dell’azienda presidente delle politiche pubbliche globali, quando è stato chiaro che Molnupiravit poteva essere somministrato come pillola, «Abbiamo capito subito che questo poteva essere un punto di svolta. Avevamo una responsabilità», ha aggiunto. E commenta: «Non potresti avere una capsula e non essere in grado di trovare un modo per portarla in tutto il mondo». 

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L’APPROVAZIONE


Molnupiravir deve ancora ricevere l’approvazione dai regolatori statunitensi o europei. Questo mese Merck ha presentato domanda all’Agenzia per gli alimenti e i farmaci degli Stati Uniti per l’autorizzazione all’uso di emergenza e l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha recentemente avviato una revisione del farmaco.
Gli esperti dicono che ha un enorme potenziale per combattere la pandemia. Le pillole sono generalmente facili da produrre, trasportare, conservare e somministrare, il che rende questa soluzione particolarmente interessante per i paesi a reddito medio-basso con infrastrutture più deboli e forniture di vaccini limitate.
All’inizio di quest’anno, Merck ha stretto accordi con otto produttori farmaceutici indiani per produrre una versione generica di molnupiravir. La scorsa settimana, la Bill and Melinda Gates Foundation ha annunciato un investimento iniziale fino a 120 milioni di dollari per incentivare quei produttori di farmaci a iniziare a produrre il trattamento immediatamente, anche prima che sia stato approvato dagli organismi di regolamentazione.
Circa due dozzine di produttori in tutto il mondo hanno anche espresso interesse a produrre Molnupiravir attraverso la licenza Mpp. I produttori di farmaci potranno richiedere a Mpp il permesso di produrre il farmaco a partire da mercoledì.

 

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