Manuel, l'esperto: «Contro la paralisi test sull'uomo avanzati. Ci sono speranze»

Manuel, l'esperto: «Contro la paralisi test sull'uomo avanzati. Ci sono speranze»
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Giovedì 7 Febbraio 2019, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 12:44

«Attualmente non ci sono terapia validate per il recupero di una lesione completa del midollo come quella riscontrata a Manuel Bortuzzo, ma la ricerca lascia aperta la porta alla speranza» A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Marco Molinari, direttore dell'Unità di Neuroriabilitazione e Centro Spinale della Fondazione Santa Lucia Irccs. Per Manuel, quindi, le speranze di tornare a camminare arrivano dagli studi in corso, che «stanno uscendo dal laboratorio per entrare in corsia».

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Una speranza collegata in particolare a due metodi per la stimolazione del midollo e a un nuovo farmaco sperimentale, che sarà testato anche in Italia. «La ricerca tecnologica e neurologica sta arrivando alla fase di sperimentazione sull'uomo - continua Molinari - In particolare ci sono due gruppi, uno europeo e uno americano, impegnati in questo campo. Si sta testando una stimolazione elettrica personalizzata di aree del midollo per agire sui circuiti danneggiati, e rimetterli in grado di funzionale in modo corretto. In particolare, il gruppo svizzero di Grégoire Courtine (Chuv) ha mostrato risultati importanti sugli animali e, di recente, anche su un piccolo gruppo di pazienti con lesione midollare incompleta: sono stati in grado di controllare i muscoli delle gambe precedentemente paralizzati. Un approccio simile è quello che sta sperimentando il gruppo di Susan Harken negli Usa, questa volta su pazienti con lesione completa», come quella riscontrata nel giovane nuotatore italiano.

 



«I trial sono iniziali, ma è stato registrato un certo grado di recupero di alcuni muscoli che da anni non si potevano controllare. Tutto questo ci dice - spiega l'esperto - che pur in assenza di terapie validate, al momento dalla ricerca arriva un messaggio importante». Ma non è tutto: c'è anche un nuovo medicinale sperimentale che sembra promettente. «Una ricerca europea multicentrica, coordinata dall'Università di Zurigo e di cui fa parte anche l'Italia, ha identificato una proteina che blocca la rigenerazione neuronale: la proteina Nogo. Il gruppo intende testare un anticorpo anti-proteina Nogo», mirato a contrastarla e riattivare la rigenerazione. «In Svizzera ad aprile - continua Molinari - il farmaco sperimentale sarà iniettato con una puntura lombare in pazienti con lesione cervicale anche completa, per verificarne gli effetti. Dello studio multicentrico fa parte anche il Santa Lucia, che inizierà l'arruolamento dei pazienti probabilmente dopo l'estate». Purtroppo il caso di Manuel «non rientra fra quelli candidabili, perché la lesione non è cervicale. Ma il messaggio che arriva dalla ricerca è chiaro: non c'è ancora una terapia, ma c'è una speranza».

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