Solo con una corretta alimentazione e uno stile di vita sano, sin dall'età pediatrica, accompagnate da una prevenzione secondaria e terziaria si potrà fermare questo trend negativo.
E' quanto è emerso durante il congresso della Società italiana di ortopedia che si sta svolgendo a Roma. «La fragilità dell'osso - spiega Umberto Tarantino ordinario di Ortopedia al Policlinico di Tor Vergata a Roma - dipende spesso dall'osteoporosi post menopausae e senile che in Italia colpisce una donna su 4 con più di 50 anni e una donna su tre oltre i 60 anni».
Secondo l'Oms nel mondo ogni anno si verificano circa 9milioni di fratture da fragilità di cui 1,6 milioni a livello del femore prossimale. Per il 2050 è previsto un vertiginoso aumento delle fratture che potrebbero arrivare ad essere 33 milioni, di cui più di 6 milioni a livello del femore.
In Italia ogni anno si registrano circa 95mila ricoveri per fratture di femore e in quasi il 70 per cento dei casi si tratta di persone con un'età superiore agli 80 anni. «Parliamo di un evento invalidante per il paziente - aggiunge Tarantino - Oltre alla necessità di un intervento chirurgico immediato nella quasi totalità dei casi, spesso l'evento espone a conseguenze anche gravi»
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