«Le carenze all'inizio dell'anno, che seguono le eccedenze di raccolta subito prima di Natale, non sono una novità - afferma Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Cns -. Se da una parte serve una migliore e puntuale programmazione della chiamata dei donatori per effettuare le donazioni da parte delle associazioni e federazioni del volontariato del sangue, il problema dell'epidemia influenzale, che proprio a gennaio-febbraio raggiunge il suo picco, non può essere trascurato.
Per questo offrire la vaccinazione anche ai donatori, come già avviene ad esempio in Emilia Romagna, potrebbe contribuire a mitigare il problema». L'ipotesi di offrire il vaccino ai donatori convince il presidente dell'Iss, Walter Ricciardi. «I dati raccolti quest'anno parlano di una diffusione dell'influenza superiore a quanto atteso - sottolinea Ricciardi -. L'ipotesi da una parte permetterebbe di aumentare le coperture vaccinali e la consapevolezza dei cittadini sul tema della prevenzione e dall'altra metterebbe in sicurezza una risorsa come il sangue che fa parte dei Livelli Essenziali di Assistenza e che è impossibile erogare senza l'apporto fondamentale dei donatori».
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