Giornata del malato reumatico, il 20 ottobre visite gratis in piazza: i pazienti contro il passaggio ai farmaci biosimilari

Giornata del malato reumatico, il 20 ottobre visite gratis in piazza: i pazienti contro il passaggio ai farmaci biosimilari
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Sabato 19 Ottobre 2019, 22:00 - Ultimo aggiornamento: 22:32
In Italia i malati reumatici sono 5 milioni. Tra i problemi da risolvere quelli legati a diagnosi tardive, lunghe liste di attesa, disomogeneità delle cure, più accessibili al Nord e difficili al Sud, e imposizioni di un passaggio obbligato da un farmaco brand a un biosimilare perché meno caro, con l'aggravante che dal cambio terapeutico il 16-20% dei pazienti sviluppa effetti collaterali.

In occasione della Giornata mondiale del malato reumatico, il 20 ottobre, Anmar, Associazione nazionale malati reumatici, rimette al centro questi temi e offre screening e consulenze gratuite a Roma, in piazza San Silvestro. I controlli hanno come obiettivo una diagnosi precoce di malattie come osteoporosi, fenomeno di Raynaud e sclerodermia, artrite reumatoide e artrite idiopatica giovanile, artrosi, spondiloartrite. L'appello dei reumatologi e pazienti sarà quello di tornare a dare una maggiore attenzione all'individualizzazione della cura.

«Come associazione pazienti - spiega Silvia Tonolo, presidente Anmar - chiediamo che la conferenza Stato-Regioni prenda atto della situazione. Si hanno a disposizione strumenti per curare al meglio, ma si è limitati nell'adeguatezza della scelta terapeutica da imposizioni che “cadono dall'alto”. Affronteremo la questione cercando soluzioni condivise».

«I biosimilari, copie di farmaci già esistenti - aggiunge Mauro Galeazzi, past president della Società italiana di reumatologia - hanno il vantaggio di avere un minor costo. “Obbligatoriamente” per le normative vigenti devono essere somministrati nonostante vi sia evidenza che circa il 16-20% a causa del passaggio del farmaco brand al biosimilare, può sviluppare effetti indesiderati, E' questa la ragione clinica per cui i reumatologi sono contrari alla sostituzione».
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