È boom dei test Omicron da fare in casa, ma anche dei furbetti dei tamponi fai da te. C'è infatti chi va dal medico giorni dopo essere risultato positivo. Un rischio per la salute degli altri, ma anche per la propria: visto che sintomi più gravi possono comparire più avanti rispetto alla positività. Ma, per la prescrizione degli antivirali, i medici hanno un limite ben preciso. Si potrebbe quindi non avere in tempo le medicine più efficaci per curarsi. Il fenomeno, inoltre, potrebbe avere ripercussioni più estese dal primo maggio: quando cadranno gran parte delle restrizioni e determinare quindi un'impennata nei contagi.
Furbetti dei tamponi fai da te, perché sono aumentate le vendite dei test
Quello dei tamponi fai da te è un vero e proprio boom. «Si vendono sempre di più – spiega Alfredo Procaccini, vicepresidente di Federfarma –.
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Come effettuare bene un tampone da soli?
Uno dei problemi riguardo ai tamponi fai da te è su come procedere. Nella scatola si trovano tutte le istruzioni, ma il rischio di sbagliare è alto. «Non c’è formazione su come farlo», prosegue Procaccini. Consiglio? «Dovrebbe quasi uscire una lacrima». In ogni caso, è meglio farsi aiutare piuttosto che effettuarlo da soli. «Nelle famiglie – indica il vicepresidente di Federfarma – è opportuno farlo fare a qualcun altro». Quanto al risultato, non ha dubbi. «Sono affidabili, ma la differenza la fa l’operatore, chi fa il tampone».
Quali tamponi fai da te?
Dei tamponi fai da te ce ne sono diversi. Si trovano in farmacia, online e al supermecato. Ma solo alcuni hanno una sicurezza maggiore. «Quelli in farmacia sono garantiti dal Ministero della salute – spiega Procaccini –, gli altri no». Perciò è bene fare attenzione a quale prodotto acquistare.
I rischi di chi non comunica di essere positivo
Chi non comunica al proprio medico di essere positivo dopo un tampone fai da te incontra diversi rischi. «Se il tampone fai da te è un mezzo per conoscere se si è positivi e poi contattare il medico, va bene (con tutti i limiti del test effettuato da soli). Se invece è una scorciatoia, no». Uno dei problemi è innanzitutto che si rischia di rimanere in isolamento più giorni rispetto a quanto si è positivi. «C’è chi mi dice che ha fatto il tampone fai da te tre giorni fa ed è risultato positivo – spiega il segretario della FIMMG Roma Pierluigi Bartoletti –, ma se io poi prescrivo il molecolare da oggi risulti positivo da quel giorno. E quindi devi rimanere a casa per sette giorni». Ma c'è un altro problema. «Dal momento che ora possiamo prescrivere gli antivirali – indica il medico di base –, e il tempo è 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi, è chiaro che, se insorge tosse, febbre o altro passato quel tempo dal tampone positivo fai da te, sono fuori termine».
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