Fedez malato: demielinizzazione, come si può fare una vita normale con questa malattia?

Le possibilità di condurre una vita normale aumentano con la diagnosi precoce e con i percorsi terapeutici

Demielinizzazione, come si può fare una vita normale con la malattia di Fedez?
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Giovedì 24 Marzo 2022, 13:39

Demielinizzazione: è questo il nome della malattia di cui soffre il rapper Fedez, che, dopo aver annunciato sui social di avere un problema di salute - che non ha voluto specificare nel dettaglio -, si è operato al San Raffaele di Milano. L'intervento è andato bene e a quanto ha affermato la moglie Chiara Ferragni sui social, l'artista dovrebbe tornare a casa presto.

La demielinizzazione colpisce la guaina mielinica, un "rivestimento" che avvolge le fibre del sistema nervoso centrale.

Quando questa si degenera, può causare l'interruzione della trasmissione nervosa, con problemi al movimento e alla cognizione. Si possono sviluppare diverse malattie - dette appunto malattie demielinizzanti - tra cui la sclerosi multipla. 

Ma si può fare una vita normale anche se si è affetti da demielinizzazione? Molto dipende da come si sviluppa successivamente la malattia: non esistono cure specifiche, ma diverse strategie terapeutiche, soprattutto in caso di diagnosi precoci, possono consentire di gestire queste patologie con successo e rallentare la progressiva demielinizzazione. Il rapper ha affermato che per fortuna il problema è stato trovato "in tempo" e questo è sicuramente un fattore positivo. Anche se la prognosi è ancora incerta

 

Cosa è la mielina

La "guaina mielinica" è un rivestimento delle fibre nervose, composto da grassi e proteine in più strati che consente all'impulso nervoso (segnale elettrico) di viaggiare correttamente lungo i nervi. La mielina agisce da isolante e da protezione: in caso di danno il segnale elettrico viaggia più lentamente e si disperde oppure si blocca, mentre le cellule nervose risultano più vulnerabili e soggette a degenerazione. Ecco perché molte delle malattie demielinizzanti sono anche malattie neurodegenerative, come la sclerosi multipla.

Che tipo di malattie possono svilupparsi con una demielinizzazione

Le malattie demielinizzanti possono coinvolgere sia il sistema nervoso centrale sia quello periferico e sviluppare diversi tipi di patologie. Quelle che attaccano direttamente il sistema nervoso centrale o il midollo spinale sono ad esempio la sclerosi multipla, la neuromielite ottica, l’adrenoleucodistrofia, l’encefalomielite acuta disseminata, l’adrenomieloneuropatia, la malattia di Devic. Nel caso in cui la demielinizzazione attacchi il sistema nervoso periferico invece può generarsi la sindrome di Guillain-Barré e la polineurite cronica infiammatoria.

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La sclerosi multipla, diagnosi e sintomi

La più conosciuta tra le malattie demielinizzanti è la sclerosi multipla, una patologia autoimmune in cui le cellule immunitarie attaccano la mielina scambiandola per un agente estraneo. Il decorso è imprevedibile, i deficit correlati coinvolgono la maggior parte delle funzioni, comprese quelle motorie, l'equilibrio, la sensibilità, la vista, l'udito e, in minor misura, le capacità cognitive. Esistono diversi tipi di sclerosi multipla: alcuni sono caratterizzati da ricadute e remissioni, mentre altri sono caratterizzati da un graduale declino. 

Malattie demielinizzanti, le possibili terapie

I sintomi e la progressione di un problema di demielinizzazione variano moltissimo in base a seconda delle fibre nervose colpite. Per alcune di queste patologie non esiste un trattamento efficace. Tuttavia, i farmaci a disposizione per controllare i danni alla guaina mielinica sono sempre più efficaci. Molte terapie sono disponibili per la sclerosi multipla: se usati tempestivamente e nel modo corretto possono fare la differenza in termini di qualità della vita e rallentare la progressione della malattia.

È possibile fare una vita normale con malattie demielinizzanti?

In molti casi le possibilità di condurre una vita normale aumentano con la diagnosi precoce e con i percorsi terapeutici, che incudono farmaci e sessioni di fisioterapia e training cognitivo. Come spiega il professor Massimo Filippi, direttore delle Unità di Neurologia, di Neuroriabilitazione e di Neurofisiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e professore ordinario di neurologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele: «Per i pazienti che soffrono di queste condizioni è fondamentale formulare una diagnosi precoce e iniziare un percorso terapeutico a 360°, in cui l’eventuale impiego di farmaci specifici va accompagnato con sessioni di fisioterapia ed, eventualmente, training cognitivo, che giocano un ruolo fondamentale nel promuovere il recupero del danno»

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