La strategia Comoestas (acronimo del progetto) impiega un sistema informatico interattivo complesso chiamato Iepr, una sorta di diario elettronico, associato a un sistema di diagnosi assistita e di allarmi.
Nei 6 centri cefalee coinvolti nello studio (4 in Europa e 2 in America Latina) sono stati arruolati 663 pazienti, 521 donne e 142 uomini, con Moh (Medication overuse headache, cioè cefalea da abuso) con una durata della malattia e una storia di abuso di farmaci lunga anni.
Un gruppo di 365 pazienti è stato trattato con l'approccio di disintossicazione tradizionale (sospensione del farmaco di abuso in regime ambulatoriale o di ricovero e visite regolari), mentre gli altri 298 pazienti hanno testato Comoestas.
Dopo 6 mesi, la percentuale dei pazienti curati (non più abusatori) è stata alta in entrambi i bracci dello studio e maggiore in quello Iepr.
Dopo 2 e 4 mesi dalla disintossicazione, il numero di giorni al mese sia di cefalea che di assunzione di farmaci sintomatici si è nettamente ridotto in entrambi i gruppi, soprattutto nel braccio Comoestas.
«Il nostro studio ha dimostrato e confermato che il trattamento di disintossicazione per la Moh è associato ad un'elevata percentuale di successo - hanno spiegato Giuseppe Nappi e Cristina Tassorelli, responsabili del Pavia Headache Science Center -.Il monitoraggio continuo e costante di questi pazienti mediante un diario elettronico e un sistema di allerta associati (strategia Comoestas), potenziando l'interazione e il rapporto medico-paziente, migliora la prognosi della Moh anche quando la disintossicazione viene fatta in regime ambulatoriale».
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