Diabete, studio dimostra l'efficacia del "pancreas artificiale": consente di misurare l'insulina in modo automatico

L'efficacia dell'algoritmo è stata comprovata attraverso una simulazione ad opera dei ricercatori delle università di Pavia, Padova e Yale

Diabete, studio dimostra l'efficacia del "pancreas artificiale": consente di misurare l'insulina in modo automatico
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Martedì 23 Maggio 2023, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 11:46

Il cosiddetto «pancreas artificiale», ovvero la pompa insulinica disposta nella cavità addominale del paziente con diabete di tipo 1 (insulino-dipendente), autoregola il rilascio di insulina secondo necessità, ovvero in modo personalizzato e del tutto simile a quanto fa il pancreas nelle persone sane. Ciò è possibile grazie a un algoritmo di comando personalizzabile, sviluppato dalle università di Padova, Pavia e Yale.

Lo suggerisce uno studio pubblicato su APL Bioengineering che parla di come l'efficacia dell'algoritmo sia stata comprovata attraverso una simulazione. «Non solo l'infusione di insulina è molto più fisiologica, perché si riproduce la fisiologia naturale, ma semplifica anche il problema del controllo perché non ci sono ritardi nella somministrazione - spiega Claudio Cobelli, autore della pubblicazione - Ciò significa che si può avere un controllo molto semplice e preciso per gestire le situazioni quotidiane».

L'attuale metodo di calcolo dell'insulina va sostituito: ecco perché

L'attuale metodo di somministrazione automatizzata dell'insulina, basato su una tecnologia con sensori sottocutanei, richiede che i pazienti inseriscano manualmente il
numero di carboidrati che consumano: di fatto, sono loro a informare il sistema dei pasti che stanno per consumare. Ma il sistema è lento nel rilevare ed erogare l'insulina.

I ritardi, uniti alla probabilità di errori di calcolo, rendono il sistema soggetto a imprecisioni e aumentano il rischio di assumere insulina in eccesso (iperinsulinemia), peggiorando la situazione.

Meglio affidarsi alla misurazione artificiale

Utilizzando un simulatore approvato dalla Food and Drug Administration (FDA), progettato per la somministrazione continua di insulina sottocutanea, i ricercatori hanno sviluppato un modello in grado di tenere conto delle differenze tra singoli pazienti: l'algoritmo di controllo artificiale del microinfusore non richiede nessuna attività da parte del paziente. «Questo è un grande vantaggio perché consente la personalizzazione - precisa ancora Cobelli - Persone diverse hanno esigenze diverse»

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