Se non trattato correttamente, può portare a invalidità e frequentemente a interventi chirurgici. Il nuovo farmaco, primo di una nuova classe di anticorpi monoclonali indicati per la Malattia di Crohn, ha dimostrato di offrire una combinazione mai osservata prima in termini di velocità di azione e durata del mantenimento della remissione. «Oggi il più grande bisogno ancora non soddisfatto delle persone affette dalla Malattia di Crohn - dice Silvio Danese, dell'Istituto Humanitas di Rozzano (Milano) - è combinare un miglioramento repentino con l'efficacia mantenuta nel lungo periodo, per permettere al paziente di stare bene negli anni senza dover affrontare ricadute e cambi di terapie. Questa nuova opzione terapeutica apre per la prima volta un orizzonte nuovo, quello del più lungo periodo libero da malattia mai osservato».
La Malattia di Crohn è spesso causa di disagio sociale, perché «ha un importante impatto su diversi aspetti della vita quotidiana - spiega Enrica Previtali, Presidente di AMICI Onlus, l'associazione che tutela le persone colpite da Mici - Rende difficili tanto le relazioni personali e più intime, quanto quelle lavorative e sociali.
Per un malato, il riapparire dei sintomi della malattia significa interrompere la propria vita. Diventa difficile affrontare anche le più semplici attività. Poter affrontare la vita senza quest'ombra ha un enorme valore». Per la presidente di Amici è fondamentale che di questa malattia si parli. Ecco perché è appena partita nelle sale cinematografiche italiane la campagna “Aspettando Crohn. L' agenda impossibile”, realizzata dal trio comico The Pills, patrocinata da Amici e IG-IBD (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Diseases) e promossa da Janssen per favorire l'informazione e sensibilizzare l'opinione pubblica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA