Covid, scendono i contagi e i decessi, ma in 12 regioni terapie intensive ancora in affanno. Il rapporto Gimbe

Covid, scendono i contagi e i decessi, ma in 12 regioni terapie intensive ancora in affanno. Il report GIMBE
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Giovedì 22 Aprile 2021, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 16:38

Diminuiscono i nuovi casi (-7,8%), i decessi (-17,5%) e si alleggerisce la pressione sugli ospedali. Il monitoraggio indipendente della fondazione GIMBE della settimana 14-20 aprile è positivo, ma non per tutti i dati. Perché rimangono sopra la soglia di saturazione 4 regioni per l'area medica e 12 per le terapie intensive. Ma anche sui vaccini non si è raggiunto ancora l'obiettivo fissato dal commissario all'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo: mancano infatti oltre 180mila somministrazioni al giorno. 

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I dati dello studio

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 14-20 aprile 2021, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (90.030 vs 106.326) e decessi (2.545 vs 3.083).

In calo anche i casi attualmente positivi (482.715 vs 519.220), le persone in isolamento domiciliare (456.309 vs 488.742), i ricoveri con sintomi (23.255 vs 26.952) e le terapie intensive (3.151 vs 3.526). Rispetto alla settimana precedente si registrano le seguenti variazioni:

  • Decessi: 2.545 (-17,5%)
  • Terapia intensiva: -375 (-10,6%)
  • Ricoverati con sintomi: -3.697 (-13,7%)
  • Isolamento domiciliare: -32.433 (-6,6%)
  • Nuovi casi: 98.030 (-7,8%)
  • Casi attualmente positivi: -36.505 (-7%)

Nino Cartabellotta: «Il virus circola ancora»

«La circolazione del virus nel nostro Paese – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – rimane ancora sostenuta. Con la progressiva riduzione dei nuovi casi settimanali, i casi attualmente positivi, raggiunto il picco della terza ondata il 5 aprile (n. 570.096), sono scesi a 482 mila, numero molto elevato e sottostimato dall’insufficiente attività di testing & tracing». Anche Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE, sottolinea che «gradualmente si allenta anche la pressione sugli ospedali, ma il numero di posti letto occupati, sia in area medica che in terapia intensiva è ancora elevato in numerose Regioni».

Vaccinazioni ancora a rilento

Al 21 aprile (aggiornamento ore 7.38) risultano consegnate 17.752.110 dosi, il 25,9% di quelle previste per il 1° semestre 2021. «Nelle ultime due settimane – precisa Cartabellotta – sono state consegnate circa 5,7 milioni di dosi: numeri in crescita, ma ancora lontani dal garantire le 3,5 milioni di somministrazioni settimanali del Piano Figliuolo».

Attualmente il 18,8% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 11.240.182) e il 7,8% ha completato il ciclo vaccinale con la seconda dose (n. 4.654.357), con notevoli differenze regionali. Nonostante l’incremento del 35,5% delle dosi inoculate nelle ultime tre settimane, al 20 aprile la media mobile a 7 giorni delle somministrazioni rimane a quota 315.506 al giorno: oltre 180 mila in meno delle 500 mila previste dal Piano per metà aprile.

Attenzione al liberi tutti

«Il Decreto Riaperture approvato ieri dal Consiglio dei Ministri – conclude Cartabellotta – è basato su un “rischio ragionato”: è una decisione politica presa sul filo del rasoio se guardiamo ai dati della pandemia e alle coperture vaccinali, ma al tempo stesso un coraggioso atto di responsabilità del Governo per rilanciare numerose attività produttive e placare le tensioni sociali che affida ai cittadini una grande responsabilità. Chiaramente, se le graduali riaperture saranno interpretate come un “liberi tutti”, una nuova impennata dei contagi rischia di compromettere la stagione estiva».

Al fine di garantire l’irreversibilità delle riaperture, pertanto, la Fondazione GIMBE esorta Governo e Regioni ad elaborare una strategia esplicita e condivisa per arginare la verosimile risalita dei contagi e, soprattutto, un piano di medio-lungo periodo per uscire dalla pandemia che tenga conto, oltre che delle coperture vaccinali, di scenari epidemiologici e criticità mai risolte in 14 mesi di pandemia.

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