Aifa sospende AstraZeneca, cosa accade ora con le prenotazioni (e il nodo di chi ha fatto la prima dose)

Aifa sospende AstraZeneca, cosa accade ora con le prenotazioni (e il nodo di chi ha fatto la prima dose)
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 15 Marzo 2021, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 20:40

Decine di migliaia di prenotazioni di vaccinazioni in tutta Italia saltano. La sospensione decisa da Aifa, in via precauzionale, dell'utilizzo del preparato di AstraZeneca, rischia di alimentare il caos di una campagna vaccinale che in Italia fino ad oggi aveva già avuto molti elementi di confusione. Tra questi c'è stata la scelta di vaccinare gli insegnanti, anche quelli giovani, prima dei settantenni, nonostante le scuole siano chiuse in quasi tutte le regioni.

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I professori, però, nelle ultime ore, dopo che erano emerse le notizie sui casi dei decessi in Sicilia oggetto di indagine, e sulla scelta di alcuni paesi del Nord Europa di sospendere le vaccinazioni con AstraZeneca, si stavano tirando indietro.

In molti hanno disdetto le prenotazioni o non si sono presentati. Le Regioni hanno spiegato che chi rinunciava sarebbe finito in fondo alla fila, ma cosa succederà ora? Si tornerà a ripristinare le graduatuorie che privilegiano gli insegnanti, anche quelli che hanno rinunciato in precedenza, o a questo punto si procederà rigorosamente per classi di età con i due vaccini a disposizione (Pfizer e Moderna, un terzo, Johnson&Johnson, arriverà solo nella seconda metà di aprile)? Dall'Aifa (agenzia italiana del farmaco) precisano: «Renderemo nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose. Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su AstraZeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema. Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l’agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione».

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Quanto durerà la sospensione?

Tutto dipenderà dalla durata della sospensione: questa mattina i vertici di Ema, agenzia europea del farmaco, si è riunita con i dirigenti delle agenzie del farmaco dei paesi membri (per l'Italia c'era Nicola Magrini di Aifa) e hanno deciso di prendersi altri due giorni per valutare tutti i dati a disposizione sui casi segnalati legati a trombosi. Mercoledì ci sarà un altro summit: se due giorni saranno stati sufficienti per decidere che non ci sono anomalie e che si può ripartire, allora i danni saranno limitati, l'Italia potrà ripartire, anche se bisognerà ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini. Se inveve lo stop sarà molto più lungo, il piano vaccinale andrà totalmente rivisto, ma difficilmente si potranno vaccinare entro la fine di settembre il 70 per cento degli italiani come era stato promesso.

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Questo ritardo avrà due effetti: a giugno-luglio Stati Uniti e Regno Unito (dove si sta utilizzando senza esitazione AstraZeneca) avranno vaccinato buona parte della popolazione e le rispettive economie ricominceranno a correre, l'Italia e l'Europa saranno ancora indietro con conseguenze sull'economia e sui posti di lavoro. Ma c'è un altro problema etico: delle centinaia di miglia di persone che sarebbero state vaccinate in queste settimana con AstraZeneca in quante si contageranno? Quante di loro finiranno in ospedale? Quante in terapia intensiva? Quante moriranno perché non hanno potuto vaccinarsi per effetto della sospensione cautelare di AstraZeneca? Si pone anche un problema etico, che rende molto difficili le scelte in questi casi delle agenzie del farmaco.

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