Zona gialla, Calabria verso cambio colore: 4 regioni a rischio moderato. Indice Rt scende a 0,85

Regioni gialle, monitoraggio Iss: salgono a 4 quelle a rischio moderato
di Stefania Piras
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Venerdì 17 Settembre 2021, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 16:22

Quello di oggi è il monitoraggio sull'andamento epidemiologico del Covid-19 in Italia svolto poco prima la riapertura delle scuole nella maggior parte delle regioni italiane. La Sicilia rimane in zona gialla mentre la Calabria, con i suoi numeri, si candida a entrarci presto (17,4% dei posti letto occupati da pazienti Covid in area medica e il 10,7% delle terapie intensive occupato). Alcuni parametri sono stati rilevati tra il 10 e il 16 settembre, a cavallo della riapertura delle scuole. Questo monitoraggio fotografa, quindi, la situazione nazionale dei contagi in una fase molto importante, quella del ritorno in classe di bambini e adolescenti. 

Cosa ci dice il report di oggi dell'Istituto superiore di sanità? La Sicilia è ancora in zona gialla, mentre il resto dell'Italia è in zona bianca (anche il Piemonte rimane in zona bianca). La Calabria e la provincia autonoma di Bolzano registrano però un numero di nuovi casi molto alto rispetto alla zona bianca: si avvicinano piuttosto ai livelli della Sicilia.

Gli elementi salienti che emergono sono questi (alcuni sono positivi, altri segnalano che bisogna mantenere un atteggiamento di cautela e che la campagna di vaccinazione non può subire stop):

- la Calabria rischia di entrare in zona gialla insieme alla Sicilia

- l'incidenza dei casi la settimana scorsa è scesa (da 64 a 54) e anche l'indice Rt scende

- ci sono 4 regioni classificate come "a rischio moderato (erano 3 una settimana fa)

- i ricoveri e le terapie intensive sono in lieve riduzione

I dettagli

Rischio moderato - Quattro Regioni e Province autonome risultano classificate a rischio moderato (sono Abruzzo, Molise, Provincia autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento), rispetto alle 3 della scorse settimana. Le restanti 17 Regioni/Province autonome risultano classificate a rischio basso. Solo la Provincia autonoma di Bolzano riporta un'allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. 

Le rianimazioni - Il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati di Covid è in lieve diminuzione al 6,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in diminuzione da 563 (7/09/2021) a 554 (14/09/2021). Lo stesso valore nella scheda sugli indicatori decisionali che accompagna il monitoraggio settimanale, ora all'esame della cabina di Regia, aggiornato al 14 settembre, vede un valore ancora più basso: 5,8. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce leggermente al 7,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione da 4.307 (7/09/2021) a 4.165 (14/09/2021).

Indice di contagio - Continua a scendere, nel periodo 25 agosto - 7 settembre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici che è stato pari a 0,85 (range 0,83 - 0,95), al di sotto della soglia epidemica ed in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando il valore era pari a 0,92. Scende anche l'incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti (ed è questo uno degli indicatori decisionali chiave) che passa, nel valore nazionale, da 64 della scorsa settimana a 54 di quest'ultima (periodo 10-16 settembre). 

Sicilia zona gialla, rischia la Calabria e boom incidenza a Bolzano

Sono Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano e Calabria le Regioni e Province autonome che registrano questa settimana il valore più alto relativo all'incidenza dei casi di Covid-19 per 100mila abitanti. In Sicilia il valore dell'incidenza - uno degli indicatori decisionali chiave - è pari questa settimana (periodo di riferimento 10-16 settembre 2021) a 109,1 per 100mila abitanti.

Nella Provincia autonoma di Bolzano l'incidenza è pari a 90,5. A Bolzano c'è il tasso più alto in assoluto di adolescenti non vaccinati: sono il 40%, cioè 9.179 ragazzi tra i 16 e i 19 anni, e poi c'è anche la percentuale più alta in assoluto di non vaccinati tra i giovanissimi: ben 15.660 adolescenti tra i 12 e 15 anni (il 68,84%) non ha mai ricevuto neanche una dose. 

Perché la Calabria rischia la zona gialla?

La Calabria è a rischio zona gialla: l'incidenza è pari a 84,8 casi per 100 mila abitanti. Anche i parametri ospedalieri sono vicini alle soglie di allerta. La Regione registra il 17,4% dei posti letto occupati da pazienti Covid in area medica (il valore-soglia è 15%) e il 10,7% delle terapie intensive (il valore-soglia è 10%).

La Calabria, inoltre, come la Sicilia detiene alcuni primati negativi sul tasso di vaccinazione. Questo implica una maggiore circolazione del virus e di ospedalizzazioni che possono anche degenerare. La Calabria ha la percentuale più alta di insegnanti che non si sono ancora vaccinati: sono 13.581 su 46mila, pari al 29%. Il 23% dei calabresi che hanno tra i 50 e i 60 anni non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino (sono 68mila), Il 17% dei sessantenni, pure, sta ancora aspettando (sono 41mila). E se si sale su con l'età anagrafica scopriamo ulteriori, consistenti, sacche di persone che stanno rinunciando a proteggersi: anche settantenni. Proprio come la Sicilia, la Calabria vede il 16% di persone tra i 70 e i 79 anni che non si sono mai vaccinate: si tratta di oltre 29mila persone. Stesso discorso per gli ottantenni. Ben 26.590 anziani over 80 non hanno mai ricevuto una dose di vaccino per proteggersi dal Covid: una percentuale enorme del 19,20% (la stessa della Sicilia che conta 66mila over80 totalmente scoperti). 

L'elenco dei nuovi casi dell'ultima settimana suddivisi per provincia vede in testa Reggio Calabria con 121, Crotone 110, Cosenza 82, Vibo Valentia 28 e Catanzaro 26.

I contagi sono ancora causati dalla variante Delta. Questa variante - ricordano dalla Cabina di regia - è dominante nell'Ue ed associata a un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in paesi con alta copertura vaccinalè. Da qui la prescrizione: «Una più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. È opportuno continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi; mantenere elevata l'attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l'ulteriore aumento della circolazione virale».

I valori di tutte le regioni 

Per le terapie intensive le Regioni che registrano un livello di occupazione di posti letto superiore alla soglia massima fissata al 10% sono: Marche (12,9%), Sicilia (11,8%), Sardegna (11,3%) e Calabria (10,7%).

Questi, invece, i valori registrati nelle singole Regioni e Province autonome relativi, rispettivamente, a incidenza, occupazione dei posti letto in area medica e occupazione dei posti letto in terapia intensiva:

- ABRUZZO (43,6; 5,5%; 4,0%);

- BASILICATA (55,5; 12,6%; 6,5%);

- CALABRIA (84,8; 17,4%; 10,7%);

- CAMPANIA (44,0; 9,7%; 2,8%);

- EMILIA ROMAGNA (68,0; 5,4%; 4,8%);

- FRIULI VENEZIA GIULIA (60,5; 3,5%; 5,1%);

- LAZIO (40,4; 7,0%; 5,2%);

- LIGURIA (46,3; 5,5%; 3,5%);

- LOMBARDIA (35,1; 6,8%; 3,9%);

- MARCHE (52,8; 5,7%; 12,9%);

- MOLISE (17,2; 5,1%; 5,1%);

- PA BOLZANO (90,5; 4,4%; 8,8%);

- PA TRENTO (39,5; 3,7%; 1,1%);

- PIEMONTE (36,5; 3,5%; 3,7%);

- PUGLIA (32,1; 6,7%; 3,8%);

- SARDEGNA (45,1; 12,5%; 11,3%);

- SICILIA (109,1; 20,7%; 11,8%);

- TOSCANA (70,2; 7,2%; 10,0%);

- UMBRIA (59,2; 6,7%; 5,5%);

- VALLE D'AOSTA (15,3; 2,4%; 0,0%);

- VENETO (72,8; 3,6%; 5,6%).

- ITALIA (54; 7,2%; 5,8%).

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