Coronavirus, origine animale o sfuggito da laboratorio Wuhan? Rapporto 007 Usa «inconcludente». Resta il giallo

Coronavirus, origine animale o sfuggito da laboratorio Wuhan? Rapporto 007 Usa «inconcludente». Resta il giallo
di Valentina Errante
6 Minuti di Lettura
Mercoledì 25 Agosto 2021, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 16:13

La risposta definitiva non c'è, almeno secondo due funzionari statunitensi. Come riporta il Washingotn Post, ieri, il presidente Usa Joe Biden ha ricevuto il rapporto riservato dall'intelligence sulle origini del nuovo coronavirus. Una relazione che avrebbe dovuto chiarire se l'agente patogeno sia stato trasmesso per la prima volta, in Cina, da un animale a un essere umano o se invece il virus si sia diffuso dopo un errore in un laboratorio della Cina centrale, a Wuhan. L'intelligence, entro pochi giorni, dovrebbe declassificare alcuni elementi della relazione per una diffusione pubblica.

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Coronavirus, origine animale o sfuggito da laboratorio Wuhan? 


La valutazione è il risultato di un lavoro di 90 giorni, avviato quando, a maggio scorso, Biden ha incaricato le sue agenzie di intelligence di produrre un rapporto quanto più vicino possobile a una conclusione definitiva sulle origini di un virus che ha ucciso più di 4 milioni di persone nel mondo e distrutto.le economie nazionali. Ma nonostante l'analisi di una serie di informazioni esistenti e la ricerca di nuovi indizi, i funzionari dell'intelligence non avrebbero raggiunto un accordo, sempre in base alle informazioni ricevute dal quotidiano Usa dai funzionari, che hanno scelto l'anonimato dal momento che il rapporto non è ancora pubblico.

 

Il dibattito sulle origini

Il dibattito sulle origini del virus è diventato sempre più acceso, dopo che l'ex presidente Donald Trump aveva dichiarato, l'anno scorso, che il virus aveva avuto origine in un laboratorio cinese. Gli sforzi per comprendere la provenienza dell'agente patogeno sono sempre stati ostacolati dal fermo rifiuto delle autorità cinesi di consentire un'indagine più approfondita da parte degli investigatori internazionali. La direttiva di Biden è arrivata dopo la trasmissione, da parte delle agenzie di intelligence, di un rapporto che prospettava due scenari probabili, ma non una conclusione certa. Due agenzie erano propense per l'ipotesi che il virus fosse stato generato dal contatto umano con un animale infetto, mentre una terza era orientata verso lo scenario di un incidente di laboratorio. Il direttore dell'intelligence nazionale, Avril Haines, aveva avvertit,  a giugno, che le agenzie avrebbero potuto incontrare difficoltà e non risolvere il mistero. "Speriamo di trovare una pistola fumante", aveva detto a Yahoo News in un'intervista . Ma poi aveva aggiunto:  "è difficile farlo, non è detto che accada". La revisione ha coinvolto dozzine di analisti e funzionari dell'intelligence di più agenzie, con esami di laboratorio e di gruppi, per un'analisi approfondita.

Le difficoltà


Secondo un funzionario, l'intelligence non avrebbe strumenti sufficienti per risolvere il quesito, che riguarda piuttosto la scienza. Perché, sebbene gli 007 siano in grado di raccogliere informazioni su una serie di attori stranieri, non sono necessariamente pronti ad esaminare dati sanitari globali. Lo stesso Biden, nella sua prima visita all'Ufficio del direttore dell'intelligence nazionale, a luglio, aveva espresso la necessità di un gruppo più solido per rintracciare gli agenti patogeni. Suggerendo che alla relazione lavorassero anche esperti della comunità scientifica. Che i risultati non sarebbero stati definitivi sembrava dunque annunciato. Del resto, molti scienziati, che hanno familiarità con il dibattito sull'origine del virus, erano scettici sul fatto che  il supplemento alla  prima relazione, realizzato in 90 giorn, potesse risolvere il quesito e alcuni avevano affermato che l'indagine potrebbe richiedere anni di ricerca. "Non dovremmo nemmeno pensare di chiudere la questione o fare marcia indietro, ma piuttosto aumentare lo sforzo", ha detto martedì in una e-mail David Relman, un microbiologo della Stanford University che propone un'ampia indagine su tutte le ipotesi di origine del Covid-19.

Le due ipotesi


La scorsa primavera, l'ipotesi che il virus potesse essere sfuggito da un laboratorio aveva suscitato un forte aumento di interesse.

Soprattutto dopo che, a maggio, 18 scienziati avevano scritto una lettera sulla rivista "Science", sostenendo che tutte le ipotesi dovessero essere vagliate, inclusa, appunto,quella di un incidente. I sostenitori di questa teoria fanno riferimento a informazioni classificate, divulgate per la prima volta negli ultimi giorni dell'amministrazione Trump: tre lavoratori non identificati dell'Istituto di virologia di Wuhan - uno dei principali istituti di ricerca mondiali che studiano i coronavirus -  nel novembre 2019 si  sarebbero presentati in un ospedale dedicato a lievi patologie, con sintomi simili a quelli dell'influenza.  Per tutto il 2020, anno elettorale, quell'ipotesi ha condizionato la politica . L'affermazione di Trump, secondo il quale il virus proveniva da un laboratorio, è arrivata proprio quando il presidente uscente e altri funzionari dell'amministrazione attribuivano alla Cina la responsabilità  dell'epidemia globale, cercando di distogliere l'attenzione dalla malriuscita gestione dei contagi negli Usa. Del resto, molti scienziati hanno osservato che i virus hanno una lunga storia di trasmissione dagli animali all'uomo. E' anche plausibile che il passaggio del virus sia avvenuto attraverso animali selvatici, allevati in casa, e poi venduti in mercati affollati. Molti dei primi casi sono stati individuati attorno a un mercato del pesce, dove sono state successivamente rilevate tracce del virus sulle superfici.

L'origine animale

Questa teoria della zoonosi è stata rafforzata da un rapporto del 7 giugno , pubblicato sulla rivista "Nature", che documenta 38 specie di animali vendute in 17 mercati, a Wuhan, prima della pandemia. Gli autori hanno affermato che la scarsa igiene di molti animali li aveva resi noti per essere portatori di malattie zoonotiche.
"Ora sappiamo per certo che gli animali suscettibili al [coronavirus] sono stati effettivamente venduti nei mercati di Wuhan, il che cambia enormemente la valutazione", aveva dichiarato Robert Garry, un microbiologo della Tulane University che sostiene fortemente la teoria della zoonosi.
Gli esperti nell'evoluzione del genoma virale hanno anche stabilito che il nuovo coronavirus quasi certamente non è stato progettato come arma biologica, perché ha diverse caratteristiche naturali osservate in molti altri coronavirus. Ma anche gli scienziati che favoriscono un'origine naturale hanno affermato che, senza prove definitive di trasmissione da animale a uomo, non è possibile escludere la possibilità che un incidente di laboratorio abbia portato all'epidemia. Tuttavia, molte domande rimangono senza risposta: l'animale che avrebbe contratto il virus, prima di infettare le persone, non è stato identificato. E le ricerche di questo tipo, per le precedenti epidemie, hanno richiesto anni. Anche i sostenitori della tesi opposta non hanno trovato alcuna prova diretta che il SARS-CoV-2 fosse all'interno di un laboratorio a Wuhan prima della pandemia, sebbene i centri cinesi non abbiano rilasciato la documentazione richiesta da scienziati e governi di tutto il mondo.

 

L'Oms


Una delegazione di investigatori dell'Organizzazione mondiale della sanità, a febbraio, ha fatto una breve visita al laboratorio di Wuhan e in seguito ha dichiarato che ci sono possibili molteplici origini, con una zoonosi naturale molto probabile e una fuga di laboratorio "estremamente improbabile".
Ma il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha smentito questa conclusione, affermando che sarebbe prematuro escludere la teoria della fuga di laboratorio. La conclusione dell'Oms è stata criticata anche da alcuni scienziati e ricercatori internazionali, che hanno chiesto ulteriori indagini.
Lunedì la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, ha detto che l'esito del rapporto.verrà reso pubblico.

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