Varianti Covid, in Italia 86,7% dei contagi per mutazione inglese: brasiliana al 4%. I dati Iss

Varianti Covid, in Italia 86,7% dei contagi per mutazione inglese: brasiliana al 4%. I dati Iss
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Martedì 30 Marzo 2021, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 19:42

La variante inglese corre in Italia e diventa predominante nella diffusione del contagio. Al 18 marzo scorso la prevalenza della mutazione del virus Sars-CoV-2 era del 86,7%, con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 63,3% e il 100%. Per quella 'brasilianà la prevalenza era del 4,0% (0%-32,0%), mentre le altre monitorate sono sotto lo 0,5%. La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, che fa seguito a quelle diffuse nelle scorse settimane da cui era emersa una maggior trasmissibilità per la variante "inglese" del 37%. 

Bollettino Covid Italia oggi 30 marzo, 16.017 nuovi casi e 529 morti

I dati

La rilevazione della variante lineage B.1.1.7 (la cosiddetta 'inglesè) nella totalità delle Regioni/PPAA partecipanti, rileva l' Iss, è «indicativa di una sua ampia diffusione sul territorio nazionale».

La prevalenza nazionale della variante lineage B.1.1.7 stimata nella indagine rapida precedente del 18 febbraio pari a 54% è ora pari infatti a 86.7%. Per l'indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus, secondo le modalità descritte nella circolare del Ministero della Salute dello scorso 17 marzo.

Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e se possibile per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all'indagine le 21 Regioni/PPAA e complessivamente 126 laboratori.

La variante brasiliana

La variante lineage P.1 (la cosiddetta variante 'brasilianà) ha mantenuto una prevalenza pari al 4% (nella precedente indagine era pari a 4.3%), ma mentre nell'indagine precedente era stata segnalata in Umbria, Toscana e Lazio, nell'ultima indagine del 18 marzo è segnalata anche in Emilia-Romagna. Si segnala inoltre che la variante brasiliana è in diminuzione nel numero totale in Umbria e in aumento, invece, nel Lazio.

 

«Necessarie misure adeguate»

Nel contesto italiano in cui la vaccinazione «sta procedendo ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate. Mentre la variante UK è ormai ampiamente predominante, particolare attenzione va riservata alla variante P.1 brasiliana». È quanto si sottolinea nella nuova indagine rapida sulle varianti condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute.

Nell'attuale scenario europeo e nazionale, caratterizzato dalla emergenza di diverse varianti, sottolineano Iss e ministero della Salute, «è necessario continuare a monitorizzare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali e con le indicazioni ministeriali, la circolazione delle diverse varianti del virus SARS-CoV-2». Al fine di contenerne ed attenuarne l'impatto sulla circolazione e sui servizi sanitari è essenziale, conclude l'indagine, mantenendo le misure di mitigazione in tutto il Paese nel contenere e ridurre la diffusione del virus SARS-CoV-2, mantenere o riportare rapidamente i valori di Rt a valori inferiori a 1 e l'incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi. Complessivamente, si rileva nell'indagine, le stime di prevalenza a livello nazionale sono le seguenti: per la variante lineage B.1.1.7 'inglesè, 86.7% (range: 63,6%-100%); per la variante lineage P.1 'brasilianà, 4.0% (range: 0%-32%); per la variante lineage B.1.351 'sudafricanà, 0.1% (range: 0%-4,8%); per la variante linegae P.2 (variante della cosiddetta 'brasilianà), 0%; per la variante lineage B.1.525, 0.6% (range: 0%-13,3%). In particolare, La variante lineage B.1.351 'sudafricanà è stata segnalata in questa indagine in 3 casi vs. i 6 dell'indagine precedente.

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