Le preoccupazioni per la variante sudafricana fanno crescere il timore nel Regno Unito, dove il premier Johnson stabilisce test obbligatori per chi entra nel paese dall'estero. Ma uno studio preliminare sembra già rassicurare sull'efficacia del vaccino Pfizer contro le nuove varianti più contagiose del virus, diffuse ormai anche in Italia.
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È legato soprattutto ai timori alimentati dalla variante sudafricana del Covid - individuata di recente e potenzialmente ancor più contagiosa di quella inglese - la decisione del governo britannico di Boris Johnson d'imporre a giorni il tampone obbligatorio a tutti i viaggiatori in arrivo dall'estero. Decisione resa nota oggi dal ministro dei Trasporti Grant Shapps. «Ci sono preoccupazioni in particolare rispetto alla variante sudafricana, su quanto i vaccini possano essere efficaci contro di essa, e noi semplicemente non possiamo correre rischi», ha detto il ministro a a Sky News.
Grant Shapps says passengers arriving in England - including UK nationals - will have to take a test up to 72 hours before leaving the country of departure, and then quarantine if they are coming from a country not on the travel corridor https://t.co/aHCSVumeaL pic.twitter.com/1BIprHkAop
— Sky News (@SkyNews) January 8, 2021
Nei giorni scorsi infatti sono stati sollevati dubbi da alcuni scienziati sull'impatto dei vaccini attualmente disponibili contro questa variante particolarmente articolata del virus.
Un primo studio preliminare pubblicato ieri online negli Usa - e ancora da validare - rassicura peraltro, in base a test condotti su un campione d'una ventina di persone, su un'efficacia apparentemente non inferiore alla norma contro la variante sudafricana del vaccino BioNTech/Pfizer: uno dei due già approvati e in via di somministrazione pubblica nel Regno Unito.
VACCINO PFIZER, EFFICACE CONTRO 15 MUTAZIONI
Il vaccino anti Covid messo a punto da Pfizer e Biontech sembra restare efficace anche contro 16 diverse mutazioni del virus. Compresa la cosiddetta variante inglese del virus e quella sudafricana. Lo afferma, riporta il sito del Telegraph, uno studio ancora non pubblicato della stessa azienda statunitense e della University of Texas Medical Branch. Nello studio è stato usato il sangue prelevato da alcune persone che si erano già sottoposte alla vaccinazione, i cui anticorpi sono stati testati contro le mutazioni.
Not-yet peer reviewed study suggests Pfizer jab is effective against more transmissible new strains from UK and South Africa https://t.co/8wdFSBHP4s
— The Telegraph (@Telegraph) January 8, 2021
Fra quelle esaminate c'è anche una, sulla proteina spike del virus, chiamata N501Y, contenuta sia nel virus inglese che in quello sudafricano, che dall'analisi non sembra influenzare l'efficacia del vaccino. «È incoraggiante il fatto che il vaccino sembra restare efficace contro questa mutazione, così come contro altre 15 già testate in precedenza - afferma Phil Dormitzer, uno dei ricercatori Pfizer -. Quindi ora ne abbiamo analizzate 16, e nessuna ha un impatto significativo, ma questo non vuol dire che la diciassettesima non ce l'abbia».
LE VARIANTI PRESENTI IN ITALIA, IPPOLITO (CTS): «CONTINUARE A FARE RICERCA»
«In questo momento abbiamo in Italia per lo più una variante di provenienza spagnola, con leggere differenze a seconda delle aree del Paese» ma «al momento nessuna delle varianti sembra cambiare l'efficacia del vaccino». A ribadirlo è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le Malattie infettive Spallanzani di Roma e membro del Cts, intervenuto durante la trasmissione Agorà su Rai3.
"Al momento nessuna delle varianti sembra cambiare l'efficacia del vaccino. Al momento noi abbiamo un'ipotesi che la variante sia più trasmissibile".
Giuseppe Ippolito#agorarai pic.twitter.com/pYwTEdckC1— Agorà (@agorarai) January 8, 2021
Per ora, sottolinea Ippolito, rispetto a quella inglese «resta l'ipotesi che non provochi la letalità della malattia e che aumenti invece la quota di superdiffusori», principali responsabili della diffusione della malattia. Ma «bisogna continuare a fare ricerca per capire cosa sta accadendo in Inghilterra e anche in Sud Africa». «Le varianti continueranno ad arrivare così come sono già arrivate» ma non bisogna lasciarsi andare agli «allarmismi perché le varianti fanno parte delle evoluzioni del virus. Quando il virus inizia a contagiare una nuova specie, incluso l'uomo, - ha concluso - fa difficoltà a diffondersi, poi un ceppo muta per creare più super diffusori e diventa dominante».
I vaccini
Nel frattempo l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha dichiarato che sia il vaccino di BioNTech-Pfizer, sia quello di Moderna «hanno mostrato negli studi clinici un'efficacia del 90% e un profilo di sicurezza adeguato». Lo riferisce Harald Enzmann, il presidente del Comitato per i medicinali ad uso umano (Chmp) dell'Ema durante una conferenza pubblica. «Studi molto ampi hanno dimostrato che i vaccini a mRNA sono molto efficaci nella prevenzione», ha dichiarato Enzmann. Inoltre «le persone vaccinate con questi vaccini nella sperimentazione clinica continueranno ad essere seguite per 2 anni per raccogliere maggiori informazioni sulla durata della protezione e la sicurezza», ha concluso il presidente di Chmp.
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