Indice Rt fermo ma cresce l'incidenza. Iss: «In tutte le regioni rischio epidemico moderato»

Variante Delta, indice Rt fermo ma cresce l'incidenza. Gelmini: «Mai più chiusure»
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Venerdì 6 Agosto 2021, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 20:46

Si stabilizza il valore dell'Rt nazionale che rispetto a 1,57 della scorsa settimana si ferma a 1,56, mentre, secondo quanto si apprende, continua a crescere, di 10 punti, l'incidenza calcolata a ieri, passando da 58 casi ogni 100 mila abitanti a 68. I due valori che segnano la replicabilità del contagio e la circolazione del Covid, indicatori chiave per le decisioni sulle misure di contenimento, assieme ai valori di occupazione dei reparti ospedalieri, sono ora all'esame della cabina di regia e saranno presentati oggi. Nonostante la variante Delta sia ormai prevalente sul territorio, la circolazione del virus frena. E questo anche grazie ai vaccini. Nel frattempo passano in rosso nella mappa europea dei contagi Toscana e Marche, mentre il Lazio resta giallo. Ieri, nel bollettino, si sono registrati 7230 contagi, con un boom in Sardegna: dove si sono contati oltre 500 positivi in 24 ore. Un effetto, d'altra parte, anche delle vacanze.

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Terapie intensive, nessuna regione oltre la soglia critica

Nessuna Regione o Provincia autonoma supera questa settimana, a quanto si apprende, la soglia critica di occupazione dei posti letto per pazienti Covid in terapia intensiva o area medica. Tuttavia, secondo il monitoraggio dell'Iss-Ministero della Salute all'esame della Cabina di regia, il tasso di occupazione in intensiva è leggermente in aumento, al 3%, con i ricoverati che passano da 189 (27/07/2021) a 258 (03/08/2021).

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta invece al 4% ed i ricoverati passsano da 1.611 (27/07/2021) a 2.196 (03/08/2021).

Tutte le regioni a rischio moderato

Sono tutte a rischio moderato le 21 Regioni e province autonome italiane secondo il monitoraggio dell'Iss-Ministero della Salute sull'andamento del Covid in Italia. Sono 16 le regioni che, secondo quanto si apprende, riportano allerte di resilienza ma nessuna riporta molteplici allerte di resilienza che potrebbero far scattare un peggioramento della condizione di rischio.

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Gelmini: «Non vogliamo tornare a chiudere»

«Non vogliamo più tornare a chiudere il Paese, credo che nessuno di noi abbia nostalgia del lockdown, della stagione del coprifuoco e soprattutto della chiusura di tante attività compresa la scuola che hanno determinato danni non solo di competenze ma anche di socializzazione per i ragazzi e ingentissimi danni per le attività chiuse». Lo ha detto la ministra degli Affari regionali e autonomie, Mariastella Gelmini a 'Morning News' su Canale 5. «In una stagione in cui il virus c'è ancora, abbiamo visto i danni della variante Delta, non vogliamo tornare indietro. Vogliamo - dice Gelmini -difendere gli spazi di libertà che con tanti sacrifici gli italiani hanno conquistato». Sulla scuola spiega che «l'85% dei docenti e del personale tecnico-amministrativo ha già scelto la strada del vaccino, così come ci sono 40 milioni di italiani che già hanno diritto al green pass. Si tratta di fare un ultimo sforzo, di completare il piano di vaccinazioni e consentire di tornare a scuola in sicurezza e in presenza che, credo, sia l'obiettivo principale per le famiglie italiane».

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