La variante Delta avanza e mostra i suoi effetti anche sull'Italia. L'epidemia di Covid-19 nel nostro paese delinea segni di una crescita esponenziale, alimentata dall'aumento dei contatti tipico della stagione estiva e dalla diffusione, appunto, della variante Delta. È una situazione diversa rispetto a quella del luglio 2020, quando la percentuale di positivi ai test molecolari era un quarto rispetto a quella attuale e i ricoveri nelle terapie intensive erano meno della metà, indicano i calcoli del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).
Variante Delta in Italia, crescita esponenziale improvvisa
«Il nostro Paese è attualmente fra i cinque che in Europa mostrano una crescita di questo tipo», osserva Sebastiani, accanto a Regno Unito, Paesi Bassi, Grecia e Danimarca, seppure con delle oscillazioni.
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I motivi della crescita improvvisa
Secondo l'esperto «l'assenza dell'obbligo di indossare la mascherina all'aperto chiaramente favorisce la diffusione, ma non può essere considerato causa del passaggio alla fase esponenziale, come invece avvenne per l'inizio delle attività didattiche a metà settembre 2020: c'è bisogno delle solite due settimane canoniche perché si manifestino i suoi effetti». I dati indicano che «negli ultimi 21 giorni si osserva una crescita esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi tra 6 e 7 giorni della percentuale dei positivi ai test molecolari sui dati cumulati delle 14 regioni-province autonome, che forniscono separatamente i positivi ai molecolari e agli antigenici». Sempre negli ultimi 21 giorni «si osserva una crescita esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi tra 5 e 6 giorni della percentuale dei positivi a entrambi i tipi di test. Per una stima più attendibile del valore numerico dei tempi di raddoppio dobbiamo aspettare almeno altri 6 giorni».
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Il confronto con luglio 2020
Facendo il confronto con la situazione a metà luglio 2020 emerge poi che l'attuale percentuale di positivi ai test molecolari, pari al 2%, è quadrupla rispetto a quella rilevata a metà luglio 2020, quando era dello 0,5%. Sempre rispetto a un anno fa è invece confrontabile il valore medio dei decessi, mentre i pazienti ricoverati nelle terapie intensive è più che raddoppiato. «Quella attuale e quella dello scorso anno - osserva l'esperto - sono comunque situazioni nelle quali pesano fattori di tipo diverso, a partire dalla campagna di vaccinazione». I dati elaborati da Sebastiani indicano che la percentuale dei positivi ai test molecolari è al momento pari al 2%, in fase di crescita esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi pari a circa 6 giorni, mentre a metà luglio dello scorso anno era in fase di stasi e pari al 0.5%. Per quanto riguarda il numero dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive, la media degli ultimi sette giorni è 160; nel periodo corrispondente dello scorso anno la media del numero dei pazienti era 64.