Sileri è chiaro. «Non c'è nessuna idea di obbligatorietà del vaccino, non stiamo lavorando assolutamente a questo né nella fascia pediatrica né nella fascia adulta, questo lo sottolineo». Ma «l'approvazione di vaccini per l'età pediatrica è un ausilio in più e un passo avanti per la protezione di comunità e il fatto che paesi come Usa e Cina portino avanti la vaccinazione ai più piccoli, consentirà una notevole riduzione della circolazione del virus in quell'età». Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri su Radio Cusano Campus, dopo che la Fda ha dato il via libera al vaccino anti-Covid della Pfizer per i bambini fra i 5 e gli 11 anni.
Vaccini e terza dose, cosa succede
Sul via libera della seconda dose da Aifa per chi ha fatto il vaccino Johnson and Johnson, «la Cts ha rilevato, dai dati disponibili, che anche chi ha fatto J&J ha stabilità immunitaria, quindi fughiamo i dubbi rispetto a quanto si è letto nei giorni scorsi: anche questo vaccino ha dato una sostanziale risposta immunitaria. Però, siccome nel tempo gli anticorpi tendono a scendere così come succede per gli altri vaccini, è utile un richiamo», prosegue Sileri, che mette in guardia: «Non bisogna speculare sulla terza dose, interpretandola come sintomo del fatto che il vaccino non funziona».
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Il richiamo, ha aggiunto, «è utile dopo il sesto mese.
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