Miocardite dopo il vaccino? «Dieci volte più probabile essere colpiti da un fulmine». Lo studio Usa

Miocardite dopo il vaccino? «Dieci volte più probabile essere colpiti da un fulmine». Lo studio Usa
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 11 Agosto 2021, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 06:14

Dieci volte più probabile essere colpiti da un fulmine che sviluppare infiammazioni cardiache dopo il vaccino anti-Covid: l’analisi sulle probabilità, dati alla mano, arriva da uno studio statunitense pubblicato sulla rivista Jama il 4 agosto scorso. Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, i casi di miocardite si verificano tra i maschi adolescenti di età pari o superiore a 16 anni e più frequentemente dopo la loro seconda dose. «La miocardite - spiegano gli esperti del Cdc, Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie - è l'infiammazione del muscolo cardiaco e la pericardite è l'infiammazione del rivestimento esterno del cuore. In entrambi i casi, il sistema immunitario del corpo provoca infiammazione in risposta a un'infezione o a qualche altro fattore scatenante».

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Gli esperti hanno osservato poco più di 2 milioni di pazienti che hanno ricevuto solo una o due dosi del vaccino COVID-19 ed è emerso che 20 individui avevano una miocardite correlata al vaccino, vale a dire un caso su 100mila, e 37 avevano una pericardite, quindi 1,8 casi per 100.000.

Le persone che hanno sviluppato complicanze dell'infiammazione cardiaca sono stati ricoverati in ospedale per una media di due giorni e dimessi senza ulteriori complicazioni.

IL FULMINE

Analizzando le possibilità di rischio, emerge che la possibilità di sviluppare la miocardite è quasi 10 volte più rara della possibilità di essere colpiti da un fulmine. Il rischio di essere colpiti da un fulmine, infatti, è di un caso su 15mila. «Se le persone sono preoccupate per questi effetti avversi dopo la vaccinazione - spiegano gli esperti - allora non dovrebbero uscire di casa a causa del rischio di essere colpiti da un fulmine».

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 Intanto però, negli Usa, tornano a crescere le possibilità di contagio e rischi collaterali: l'epidemia di Covid-19 il 7 agosto scorso ha superato 100.000 nuove infezioni giornaliere, come non accadeva dall'ondata invernale, guidate dalla variante delta altamente trasmissibile e dai bassi tassi di vaccinazione nel sud.

 

I casi erano scesi al livello minimo nel mese di giugno, con una media di circa 11.000 al giorno, ma in sole sei settimane i numeri sono di nuovo oltre 100.000. E allora l’attenzione si sposta, ancora una volta, sulla campagna vaccinale e sulla necessità di accelerare: a livello nazionale, il 50% dei residenti è completamente vaccinato e oltre il 70% degli adulti ha ricevuto almeno una dose.

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RICOVERI E I DECESSI NEGLI USA

I ricoveri e i decessi sono in aumento: oggi sono più di 44.000 gli americani attualmente ricoverati in ospedale, con un aumento del 30% in una settimana e quasi quattro volte il numero di giugno. In due settimane la media dei decessi è passata da circa 270 al giorno a quasi 500 al giorno a partire da venerdì.

 

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