​Vaccino antinfluenzale accelera la risposta immunitaria anche contro il Covid: «Casi meno gravi»

Gli esperti della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) oggi a Roma al congresso nazionale

Vaccino anti influenzale accelera la risposta immunitaria anche contro il Covid: «Casi meno gravi»
di Graziella Melina
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Venerdì 3 Dicembre 2021, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 12:53

Una spinta a proteggersi dal Covid potrebbe arrivare anche dal vaccino antinfluenzale, grazie all’allenamento al quale viene sottoposto il sistema immunitario a reagire e a respingere eventuali agenti patogeni. Secondo gli esperti della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), che partecipano oggi a Roma al congresso nazionale, la profilassi antinfluenzale potrebbe ridurre del 14 per cento il rischio di infezione da Sars cov 2. In realtà, non esistono ancora dati clinici, ma come suggerisce «la metanalisi di studi osservazionali che hanno coinvolto Italia, Spagna, Israele e Stati Uniti pubblicata su Vaccines - spiega il presidente della Sigg Francesco Landi - nel caso in cui avvenga il contagio, si avrà una riduzione dei sintomi e dell'infiammazione generale e un recupero più rapido, in altri termini un Covid meno grave».

Vaccino anti influenzale, accelera la risposta immunitaria

Il merito, come gli scienziati sapevano già, è della cosiddetta trained immunity, ossia «il fenomeno per cui - rimarca Landi - dopo una vaccinazione di qualsiasi tipo c'è un incremento e un'accelerazione della risposta immunitaria in caso di contatto con un altro agente patogeno.

L'antinfluenzale, insomma, allena il sistema immunitario e in caso di contatto con il coronavirus può ridurre le possibilità di positività da Covid grazie alla maggiore azione antivirale». In attesa di risultati più certi, i geriatri però guardano a questa metanalisi con un certo ottimismo. «Il vero valore del dato - sottolinea Raffaele Antonelli Incalzi, past presidente della Sigg e direttore di Geriatria dell’Università Campus bio-medico di Roma - sta nel fatto che una vaccinazione antinfluenzale innanzitutto riduce il rischio in generale di infezioni respiratorie e anche le problematiche di diagnostica differenziale rispetto al Covid, che è l’infezione respiratoria per eccellenza. Visto che entrambe le patologie sono molto prevalenti, prevenire il rischio di una infezione che sarebbe molto grave è un altro enorme pregio del vaccino antiinfluenzale. Che poi ci sia addirittura una qualche forma di prevenzione dal Covid con il vaccino antiinfluenzale - precisa Antonelli Incalzi - questo va avvalorato con studi accurati».

 

Profilassi imprescindibile per gli anziani

In questo momento, dunque, è fondamentale proteggere le persone più a rischio. «La profilassi è imprescindibile in modo in particolare per le persone anziane - prosegue il geriatra - e per quelle affette o da multi patologie e sottoposte a terapia con farmaci che riducono l’efficacia del sistema immunitario. In ogni caso, riuscire a ridurre il rischio di incorrere in cure ospedaliere e in polmonite grave, è già un risultato importante».

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Influenza responsabile di 8mila decessi l'anno

La raccomandazione a vaccinarsi contro il Covid e l’influenza, entrambi offerti gratuitamente dal servizio sanitario nazionale, era già partita mesi fa dal Ministero della Salute, proprio per evitare i rischi di confondere le diagnosi e di evitare la malattia grave. «La vaccinazione antinfluenzale lo scorso anno ha registrato un incremento dell'11% dei vaccinati e speriamo che lo stesso accada quest'anno, per raggiungere l'obiettivo del 75% di copertura negli over 65 e ridurre l'impatto dell'influenza - rimarca Stefania Maggi, dell'Istituto di Neuroscienze del Cnr Sezione di Padova - ogni anno l'influenza colpisce dal 40 al 50% dei soggetti a rischio, fra cui gli anziani, e in media è responsabile di 8000 decessi. Il virus aumenta di 10 volte il rischio di infarto, di 8 volte quello di polmonite». Oltre il 60% dei ricoveri per influenza si concentra fra gli over 65, con costi che sono doppi rispetto alle altre classi di età. La co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con la terza dose di anti-Covid, da effettuare su braccia diverse, è possibile ed è un ottimo scudo anche e soprattutto per gli anziani fragili. Altri due vaccini fondamentali negli over 65, come ricordano i geriatri, sono l'anti-pneumococcica e l'anti-Herpes Zoster: lo pneumococco infatti è la causa più comune di polmonite fra gli anziani ed è letale nel 20-40% dei casi, l'Herpes Zoster o Fuoco di Sant'Antonio è causato dalla riattivazione del virus della varicella frequente soprattutto dai 50 anni in poi ed è responsabile in un caso su 5 di una dolorosissima nevralgia post-erpetica.

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