Vaccino, caccia alla fiala nel dark web: così si rischia la vita per un'illusione

Vaccino, caccia alla fiala nel dark web: così si rischia la vita per un'illusione
di Umberto Rapetto
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 07:04 - Ultimo aggiornamento: 07:06

I portali di prenotazione online delle vaccinazioni fanno i capricci e la colpa viene attribuita all'unico assembramento non punito dalla legge, ovvero quello di chi si assiepa virtualmente sugli affollatissimi siti dei servizi sanitari delle Regioni frequentatissimi a dispetto di no-vax e complottisti.

La gente, che non trova certo conforto nelle notizie della sospensione o del blocco della somministrazione di questo o quel farmaco, approfitta del dispositivo elettronico che ha tra le mani per smanettare alla ricerca di una soluzione. Computer, tablet e smartphone si trasformano nell'ascensore per calarsi nelle profondità di Internet, dove così si racconta abbondano le opportunità trasgressive e si può trovare via d'uscita a qualunque problema anche a dispetto della legge e persino del buonsenso.

I sotterranei della Rete somigliano ai quartieri tradizionalmente malfamati dove l'illegalità prende la forma del contrabbando, della ricettazione, dei traffici più irregolari, del commercio vietato e (non dimentichiamolo) della truffa.

Esistono almeno due strati sotto i piedi di chi normalmente frequenta l'Internet di superficie, il deepweb (raggiungibile premendo il tasto -1 del pannello del montacarichi e in cui le pagine sono semplicemente non indicizzate e quindi escluse da quelle proposte da Google e dagli altri motori di ricerca) e la dark net (tasto -2 che porta al piano inferiore dove per accedere occorre essere presentati da qualcuno e avere la chiave giusta).

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Moderne ecatombe

In queste moderne catacombe oltre a smerciare droga e armi, offrire killer a buon prezzo, vendere esseri umani per farne pezzi di ricambio con gli organi da espiantare la merce maggiormente ricercata sono i vaccini per contrastare il Covid-19.

Il rituale «vorrei una dose» non è spiccicato dal tossicodipendente in crisi di astinenza, ma dai moderni speleologi telematici (insospettabili casalinghe, professionisti, pensionati) a caccia della tanto ambita pozione.

Ottenuti indirizzi Internet segreti attraverso pagine social, gruppi WhatsApp, canali Telegram, forum o altri mezzi, inizia il peregrinare nei cunicoli digitali nella convinzione di reperire quanto occorre. Chi si cala in queste avventure non considera le insidie cui va incontro e procede con determinazione non spaventandosi di doversi accaparrare bitcoin e cimentarsi in pagamenti hi-tech pur avendo poca confidenza persino con il bancomat.

L'illusione collettiva di disporre della panacea porta rapidamente a dimenticare i rischi per la salute, quelli cui si fa riferimento ad ogni piccolo allarme e che non si intravedono in un potenziale acquisto al buio da un venditore sconosciuto e non qualificato che non si sa cosa stia per rifilare all'inebetito cliente.

Chi è davvero così folle da affrontare l'azzardo di iniettarsi un cocktail misterioso che potrebbe rivelarsi letale? E se anche il vaccino fosse vero, ci si chieda se è stato rubato, da dove salta fuori, come si potrà averne la certificazione, come si avrà modo di ottenere un domani il passaporto sanitario.

Un eventuale acquisto di questo genere non mette a repentaglio solo la salute, ma se si è fortunati espone a serio pericolo il portafogli di chi si credeva furbo e coraggioso. Nella quasi totalità dei casi a fronte di un pagamento a prezzo salato il compratore non riceve nulla, nemmeno il pacco con il mattone dentro come succedeva con i romantici bidoni a Forcella a Napoli o a via Pre' a Genova. In questo caso una vaccinazione è stata fatta: quella contro le truffe informatiche è sicuramente andata a buon fine e la prossima volta non si cascherà in trappola.

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