Vaccino bambini, Green pass esteso anche a loro per ristoranti e luoghi al chiuso? Cosa c'è da sapere

Obiettivo del governo, che vuole limitare gli effetti della quarta ondata che si sta abbattendo sull’Europa, è quello di immunizzare «almeno la metà» dei bimbi

Vaccino bambini, Green pass esteso anche a loro per ristoranti e luoghi al chiuso? Cosa c'è da sapere
di Alberto Gentili
3 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Novembre 2021, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 09:43

Entro dicembre l’Agenzia europea del farmaco (Ema) e l’omologa italiana Aifa sono chiamate a dare il via libera all’uso del vaccino Pfizer per i bambini da 5 a 11 anni. L’obiettivo del governo, che vuole limitare gli effetti della quarta ondata che si sta abbattendo sull’Europa, è quello di immunizzare «almeno la metà» dei bambini in modo da evitare la diffusione del Covid-19 tra i più piccoli e, di riflesso, i contagi dei genitori. E, soprattutto, scongiurare la chiusura delle scuole.

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NESSUN OBBLIGO

Così come per gli over 12 e per tutta la popolazione, non ci sarà alcun obbligo. La vaccinazione è, e resterà, volontaria. In più il governo è orientato a non introdurre il Green pass per i bambini: dai 2 ai 12 anni già oggi si può richiedere, ma non c’è alcuna obbligatorietà.

 

CON I GENITORI SEMPRE

Ciò significa che quando mamma e papà vanno al ristorante, al cinema, allo stadio, a teatro, in un parco tematico, oppure viaggiano in treno, bus, nave, etc, potranno portare i loro bambini senza la necessità di mostrare il Green pass anche dei piccoli. Insomma, le regole che limitano l’accesso ai luoghi aperti al pubblico non valgono per i bambini da 5 a 11. E questi continueranno a essere esentati anche quando sarà possibile procedere alla loro vaccinazione. Salvo, ma al momento è da escludere, che l’obbligo del Green pass venga esteso anche a chi ha meno di 12 anni.

I DATI SULLA SICUREZZA AL 90,7%

I risultati dello studio di fase 2/3 sul vaccino anti-Covid di Pfizer-BioNTech nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni sono stati pubblicati sul "New England Journal of Medicine". Ad annunciarlo è stata nei giorni scorsi la casa farmaceutica americana Pfizer. «In questo studio multifase  2 dosi da 10 microgrammi», un terzo del dosaggio approvato per i più grandi, «del vaccino BNT162b2, somministrate a 21 giorni di distanza, si sono rivelate sicure, immunogeniche ed efficaci al 90,7% contro Covid-19 in bambini di età compresa tra 5 e 11 anni».

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IL RISCHIO LONG-COVID

Come ha detto il sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri, «vaccinare i più piccoli non serve solo a proteggere gli adulti che vi entrano in contatto», ma ha l’obiettivo di «proteggere in primis i bambini». «È vero che il Coronavirus, salvo che non ci siano patologie particolari sottostanti, non crea problemi particolari», ha aggiunto Sileri, «ma nei piccoli esiste sempre il rischio di sviluppare le complicanze al lungo termine del Long Covid. Le percentuali sono variabili da studio a studio, ma possiamo dire che il 12-13% sviluppa questi sintomi di Long Covid». Per il sottosegretario, «questo virus è meglio non incontrarlo in nessuna fascia d’età e se proprio devi incontrarlo meglio incontrarlo da vaccinato. È vero che più vai verso l’età giovane e meno danni hai, ma tra la morte e il niente c’è uno spettro di complicanze che questo virus può dare anche a chi lo prende nella forma più lieve». Sileri ha spiegato che «sono complicanze relative ai polmoni: il 6% ha ipostenia, cioè ha un’ossigenazione del sangue imperfetta. Ci possono essere problemi neuropsichiatrici, problemi cardiovascolari, renali. Le miocarditi residuali sono fino al 60% in coloro che hanno avuto il Covid a due mesi dalla guarigione, quindi il rischio di miocardite e problemi vascolari è di gran lunga superiore dopo l’infezione da Coronavirus rispetto al vaccino».

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